Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma
eli' erano stati del giudice Muzio de Melatino
morto senza figli
citaudo il documento let. A. fol. 17. del Regio archivio
nel quale privilegio si leggeva : Intuitu quoque venerabilis Patris
Fratris Guglielmi Archiepiscopi Brundusini
dilecti Consiliarii
Fcimiliaris ctc. E" egli quel desso f che intervenne alla consecrazionc della Chiesa di S. Chiara di Napoli nel i34o. essendo mentovato il primo fra i Prelati nei versi della lapida
riferita dall' Ea-genio ( Neapol. sacr. p. a35. ) Prcclati multi sacrarunt hic numerati — Et pius hoc sacrai Brunii usi Metropolita. Traslato alla cospicua metropoli di Benevento da Clemente VI. ai 3. Marzo 1344• fcce con lettera in forma di brevedatata in Napoli a' 4- Febbrajo 1345. la quale al tempo del Carosi vedovasi nell' archivio de' PP. conventuali di Civitdla
donazione suorum focalium e di varie preziose chiesastiche suppellettili alle monache di S. Chiara . Egli
che aumentate avea le entrate della mensa di Brindisi più del doppio
inverti in Benevento lo rendite di certe Chiese al sostentamento dei Preti
e dei serventi all' altare maggiore della basilica di S. Bartolomeo
con bolla del l. Aprile i346. cui fra i testimonj soscrisse Frater Andreas de Cvitella Ord. Minorum
socius ejusdem Domini Archiepiscopi. Che fosse morto avanti al di 16. Setlembro i346. si è dimostrato nella croni-clictta di S. Chiara di Civitella .
MARCO DA TERAMOSucccdè al suo concittadino Giacomo Paladini nel vescovato di Monopoli . Ascoltisi Ughelli ( in Monopolit. n. 37. ) Marcus de Teramo Archi-diaconus Aprutinus
clectus a Bonifacio IX. an. 1 Jno. g. Kal. Aprilisposlea translatus Bertirumuin in Flaminia an. 14°4- l' ra quest' epoca ed il 1410. fu clic di lui potè avvalersi il Paladini vescovo di Firenze
del quale lo stesso Ughelli notò ( in Florentin. ) Pro vicario Marco e Teramo usus est Bertuiori Episcopo
ac fruire Vincenlio ordinis llumiliutorum Bononiensi proposito ctc. Il medesimo autore ci fa sapere che da Martino V. in Gennaio i4'9« vcnnc Marco trasferito alla sede di Sarno
e che la occupò per ben venti anni
essendo morto nel i43g. ( in Samen. ).
MATTEO DE BALATO
È giusto il supporre che fino a quando la potestà di scegliere il Vescovo rimase presso al capitolo
questo promovc6sc qualcuno del suo grembo
iu conseguenza un diocesano e probabilissimamente un Teramano . Potendovi esser però ed essendovi stati talvolta esempi iu contrario
non attribuisco alla nostra Regione tutti quei vescovi Aprutini de' quali s' ignori la terra natia
ma quelli soltanto di cui o la patria sia cognita
o costi almeno che dal canonicato sicno stali innalzati alia vescovile dignità della Chiesa Apruti-iia . Tale nel i25i. fu il de Baiato . ( Cap. XXXIV. ) .
MELCHIORRE DELFICODa Gio. Berardino Delfico
del quale si è notato il merito nella cronica del Capitolo ( §. 17. ) e da Catarina Rozzi
di nobile famiglia della città di Campii ( cosi Tullj p
94. ) venne alla luce iu Teramo a'31. No-
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