Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma
re ili Rota . L' errore si appalesa da se . È trascritto dal libro dell origine del tempio dedicalo in Roma alla Vergine Madre di Dio
delio del Popolo
del P. Landucci uu epitaffio posto in quella Chiesa
ed e il seguente : Gaspari Lcclio de Teramo
Divini humanique Juris consultissimocausarti in sacri Palatii Auditori
in co magistrata mullos per annos
summa cum integritatis et justitiae apud omnes nationes fama versato . Lcelius de Teramo Scriptor et Abreviator Apostolicus
hceresque suprema ejus voluntate ob pietatem relietusPatruo D. M. P. Vixil LXX VII. ab anno nativitatis Cliristi MCCCLXXXII. II. Nonas Octobris . Se dunque costui era nato nel i38a. e visse 77. anni ; indubitatamente soggiacque al comun fato nel 14S9. correndo'otto anni da che era tornalo ad esser polve
udir non potè lo strepilo dei tedeschi caleeamcnti
tuttoché pesanti
di Swcinheim
di Pannarli
e di Ilahn
introduttori della stampa in Roma nel 14G7. Quindi Gasparo di Teramo
a cura e spese del quale
circa il 1470. si produssero la prima volta in Roma le epistole di S. Girolamo ( Vedi Teodoro de Lellis ) non dee dirsi un morto da undici anninè un A. C.
ina un Uditor di Ruota ( come dimostra quel Reverendi Patr'is ) . Egli è
GASPARO DI TERAMOIla il madesimo Toppi clic Gasparo ( da lui credulo identico al precedente ) dal Cantahnajo nella Sintaxi degli Auditori di Ruota fol. ai. num. 214- venga chiamato Gaspar de Teramo
dalla patria solamente senza cognome
e che d' esso faccia menzione il Campano in due epistole
eh' egli nou indica
ma che a noi giova chiamare in esame . Una è la 3. del libro V. 1' altra la 3o. del VI. dell' edizione del Ferno . L' indrizzo della prima è Campanus Gaspari Teramano suo S. Gli dice in sostanza che appena giunto in Roma erano stati a trovarlo il cardinale di Pavia ed il cardinale di Siena
i quali sebbene amicissimi di Gasparo
avevano voluto che a lui il Campano raccomandasse calorosamente la causa di un tale da S. Geminiano loro benevolo . Ci duole clic quelle lettere non abbiano date . Ad ogni modo da questa or epilogata sembra potersi dedurre che Gasparo non usasse cognome
nè avesse per anco conseguilo 1' impiego di Uditore della sacra Ruota : almeno nè 1" uno nè 1' altro gli viene attribuito : e che allora esercitasse iu città
diversa da Roma
alcuua giudiziaria magistratura ; perchè 1' amico scrivendo da Roma lo assicura che il raccomandalo patronum habet isthic qui suam causàm honoremque tutatur omnino neminem
e si protesta di esser mosso da amore per la giustizia
non già da particolare impegno
secondo che si costuma nelle oneste commendatizie a' giudici . Da essa difficilmente si verrebbe in chiaro dell' epoca in cui Gasparo fiorì
che beu può rilevarsi dalla seconda epistola così concepita : Campanus Dho Gaspari Teramano
Auditori Roiic S>. Qui nè meno abbiamo il cognome
ma abbiamo il grado . Tarn gratte fuerunt mihi Littcra: tua: Ratispnnae
quam vi-num Tridenti ; et ne censeas parum esse in prctio Tridentinum
inventus est ìlio qui iurct Pontificatimi si liabeat maximum libentcr illud cum luti prueposilura permutatunim
in qua omnia generis vina producantur . Nos etsi sumus in amplissimo conventu Principum
tardiuscule agimus omnia
veri)a magnifica et praepotentia
an aliquid fieli luibitura sint nescio . Spei muttum proponitur
certi nilul. lbimus iul quatriduurn Norimbergam
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