Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma
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udicnz-i
con appellazioni ai supremi tribunali
sostenute sovente a proprie s;>ese
e con opportuni ricorsi al Principe . Spesso pure
quando le urgenze lo esigevano
ed il corso allora meno frequente e meno rapido della po-ita non avrebbe fritto giungere a tempo un riparo alle sentenze o ingiuste o troppo rigorose dell' udienza ; del suo
a prò dei poverispedi corrieri alla capitale . Non ostanti cure si nobili
non si negava ad emettere il 6uo avviso nelle questioni clic gli si proponevano
e a dar consiglio a chiunque ne lo richiedesse. Il suo studio era ogni giorno aperto a chicchessia : e benché di rado uscisse di casa
ei vi assisteva vestito di tutto punto e da vero gentiluomo di vecchia stampa
accogliendo ciascuno con decenza e con urbanità . Ma i suoi responsi orali consistevano o in un racconto di storico fatto ovvero di analogo apologo
o in indirizzare il postulante ora a designato passo di un libro da leggersi
ora a qualche persona
ancorché idiota
di cui si sapevano le massime o pure che 1' esperienza per consimile caso aveva rcnduta saggia . Ciò clic gli usciva di bocca conteneva in se una soluzione completa : bisognava intender però questi
da meritar doppiamente il titolo di oracoli
giacché non v' era a sperare ulteriore spiegazione
e nè anche un' altra sola parola . Eziandìo cogli amici ci parlava poco ed assai concisamente . Voleva
per esempio
ridersi del piano stolto
che alcuni giovani dedicati al forouè ancora nelle teoretiche cognizioni maturi
for-mavansi di continuare ad applicar sui libri
frattanto clic apprendessero la pratica e cominciassero a lucrar qualche cosa ? A lui bastava dire : scale del tribunale ? Non più studio . Di qui la voce che 1' Avv. Pompetti parlasse senza adoperar mai un verbo : voce la quale
quand' egli già avanzato in età
vinto dalle importunità dei congiunti e piccato da importuna richiesta di donazione
si ridusse a menar moglie
diede incentivo a Giuseppan-tonio Pompetti facile potea ed agli attici sali proclive di comporre un sonetto senza neppure un verbo . Trascriverei l' ingegnoso componimento
se non si rendessero necessarie soverchie dilucidazioni a facilitarne 1' intelligenza a chi non è inteso di diversi caratteri ed aneddoti Teramani di quel tempoa' quali alluse il poeta . La morte di Marcello
avvenuta a' 5. Geuuajo 1780. fu appresa come una disgrazia per la città e per la provincia • Distinguiamo bene la morte improvisa
riguardo al tempo e all' ora
dalla morte improvvisa
in ordine alla preparazione ed allo stato dell' anima . L' uom probo e pio colpito venne di notte sul proprio letto da fulminante apople-sia : ma impreveduta ella non colse chi con vita cristiana non avea perduto giammai di mira 1' utiuio suo fine .
MARIANO DI ADAMOTullj riferì un atto pubblico de'9. Maggio 14^4-
a solo oggetto di provare che cosLui era stato un esimio Dottor di Leggi
giacché esimio fu ivi chiamato : Comparuit Eximius Legum Doctor Dominus Marianus de Adam de Teramo
ut Procurator etc: e per consimile ragione soltanto avea poco sopra collocato tra gli uomini illustri di Teramo Giulio de Costantinis
anch'esso appellato esimio nel privilegio del j458. ( Cap. LI. ). Non so tornare dalla meraviglia come ci non avesse riflettuto che nel secolo XV. e nel XVI. non vi era dottore cui nelle scritture non si desse il titolo di esimio
non notaro cui non si desse 1' egregio
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Principe Avv Giuseppan-tonio Pompetti Teramani Marcello Distinguiamo Dottor Leggi Comparuit Eximius Legum Doctor Dominus Marianus Adam Teramo Procurator Teramo Giulio Costantinis Pompetti
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