Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma

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      » ra . Tanto ojicra e tale è la forza doli'abito di pochi mesianche in chi » in altro di moli' anni è vissuto totalmente contrario . Gli slimoli però di » un amico
      clic lo richiedeva di cerio lavoro che promesso gli aveva quan-» do dipingneva gli anzidetti cinque quadri
      ve lo fecero ritornare
      ed a » poco a poco accomodandovisi
      non gli parve più duro e grave lo starvi » continuamente appresso per finirlo
      ma dolce
      e soave . Quindi avuta » incumbcnza da altro amico per un quadro d' altare che doveva mandar » fuori
      ordinò subito la tela
      e vi dipinse la natività del Signore
      che » piacque assaissimo non pure a lui
      ma a chiunque altro lo vide . E se-» guitando sempre indefesso a lavorare s' era fatto un capitale da poter vi-» vere comodamente
      nò piti se ne curava . Imperocché quattro in cinque » anni prima clic morisse lasciò quasi affatto il lavoro
      ed attendeva solo n jì spassarsi in divertimenti lecitie onesti
      ed in pensare alla salute del » corpo e dell' anima . Poteva aver allora compiuti 52. anni
      benché ne >3 mostrasse assai meno per la sua robustezza
      ed arrivalo non era a 57. » quando assalilo da un termine di fibre che pareva catarrale
      ed un Me-» dico suo amico che gli si faceva anche parente
      e che giornalmente gli » andava per casa gli diede la sera del terzo giorno certo medicamento
      e x> la mattina seguente bevendo assiso sul letto se ne andò in Paradiso • Ed » ecco come a dì 22. di maggio del 1699. finì il poverino con tutta la >3 sua robusta complessione e salute il corso di sua vita ; e che taluni
      >3 conforme in simili casi farsi suole
      per fatalità c destino della professione a ne incolparono
      sebben forse senza verità
      e ragione
      la medicina . Si » portò il cadavere a S. Luca
      quantunque nella parecchia de' SS. Yin-»> cenzo ed Anastagio rimpefto al palazzo Mazzarino
      in quella casa che >3 serve di cantone alla strada
      che a S. Agata
      e all' altra che a Serpenti » conduce
      abitasse
      ed ivi fatlcglisi col solito intervenimenlo de' virtuosi » della compagnia di S. Giuseppe
      e degli Accademici di S. Luca le con->3 sucte escqftic
      fu seppolto . 'Era alto eli statura
      ed in ogni sua parte >3 proporzionato
      e benfatto
      forte e nerboruto
      bello e gioviale anche di » faccia
      di pelo biondo
      bianco e vermiglio di carnagione . Vestiva assai » civilmente attillato
      e pulito con buona biancherìa e parrucca
      parlava » pesato e con grazia
      e pareva che gliela giugnesse la pronunzia abbruz-» zese
      che non aveva mai affatto lasciala . Faceva slima generalmente di » tutti
      e spezialmente de' professori e degli amiciverso cui ebbe sempre » quella legge
      alla quale ci obbliga la vera
      e schietta amicizia
      essendo » anche stato sobrio
      casto
      ed illibato in ogni altro costume . Nou volle
      » conforme altrove dicemmo
      mai moglie
      e perchè non aveva parenti
      e >J non fece testamento
      prese possesso di tutto il capitale che poteva ascen-» dere a più di scudi 4°oo. la Camera
      e ne spogliò il mentovato Medi->J co
      che subito morto se ne impadronì
      supponendo forse che 1' avesse » dovuto fare
      e che come ad erede testamentario gli appartenessegiacché >J per sangue il fatto ci fa credere che appartener non gli potesse . Lasciò >J parecchi scolari
      ma niuno da mettersi appello a lui
      che se in tutte le 31 opere fosse stato uguale si potrebbe meritevolmente tra primi annoverare . » Il più abile s' avesse proseguito e non si fosse dato ad intagliare in rame
      » sarebbe senza dubbio slato Girolamo de' Rossi
      c vi spiccherebbe con » distinzione
      siccome con distinzione spicca presentemente nella nuova sua » professione >3 .


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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5
di Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti
1835-1836 pagine 244

   

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