Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma
inalare
mobili domestici
fogge di vestire
cocchi
na\i eie. 4- coltivatore non infelice del buono stile lapidario Romano
e della lingua non solo Latina e Greca
ma anche Ebraica
Arabica e Caldea
nelle iscrizioni clic fa supporre aver lette in que' suoi viaggi
c che riporta una co' monumenti
sui quali le vide incise . Fra così svariali oggetti e cotanto girare
non perde mai di mira la bella Polia
e fa risaltarla fra quante ninfe incontra in siti incantati . Nel secondo libro Poli filo si occupa della storia del suo amore . Neil' origine della famiglia Lelia si perde in favole
degne di un poeta appassionato e di un poeta che sogna . Lelio Siliro Romano
mandato Console nella Marchia Taurisana
vi sposa una principessa indigena Tri-visia Caldaria Pia . Nascono da loio cinque maschi e sei ferninc
che tutti periscono per miserandi casi
dando nome ai fiumi
ai fonti ed alle contrade dei contorni di Trevigi : tranne il primogenito Lelio Maurio
il quale nella sua pubertà trovandosi a diporto presso la specola di Porlo Aitino appellata Turricella
fu fatto schiavo da alcuni pirati . » Di que elio lue » sorliceamcnle nella onlicha genie Brufia conditelo iu una famosa citate
» che al presente Teramo si chiama . Il quale adoptivato
per la ingenua » indole sua
da uno nobile et magnifico homo Theodoro
palrizando cre->3 ve . et dnpo la sufficiente littcralura agli militari cxcrcilii assiduo strenua-» mente dava opera . La onde essendo ad la clate virile pervenuto
et in » progresso.... varie adepto viclorie et tulli gli honori militari perfuncto ... » dal santissimo Senato Romano
cuni prefectura militare
cum paludamcn->•' to designato
pervenne habilabondo deputalo per adventura ove esso na-»> que
et ove fuc oriundo eie. » fondò la Città di Trevigi . » Io ( prosie-» guc Polia
introdotta a parlare ) degli supcrsliti lineali et prisca familia » Lelia alumna et prognata fui . Et postomi il prestante nome della casta » Romana
clic per il lilio del superbo Tarquiuo se occise . Nutrita pa-» Indamente cum molle ddilicperveui al fiore della ctatc mia . Nel anno » della rcdcuiptione liumana
dapo gli quattrocento et mille
nel sexagesi-» ino secondo >3 . Tenendo dietro alle bizzarre e più che stravolte immaginazioni del Colonna
si può inferire eli' ci spasimò lungo tempo senza essere riamato : clic Lucrezia non si mosse a pietà se non quaudo il vide vicino a morir di pena : che non fu questo un sozzo amore
giacche se qualche men grave licenza si racconta
ciò non fu che nel sogno di Polililo
il quale allo svegliarsi si trovò a tra mira dolceciaet intensiva amaritudine... » stipato et completissimo di dolce et arguitila fallacia 33 .
Tiraboschi ( St. del. Let. II. t. G. p. 3. 1. 3. 28. ) nota il gran difello della Ipnerotomachia
1' essere cioè scritta di un miscuglio di vocaboli latini
italiani e lombardi : dal che deriva uu oscurità
la quale stanca i leggitori . Pur non di meno essa non manca di bellezza e di pregi
clic le hanno meritate le lodi di Apostolo Zeno ( note al Font. t. 2. p. (34- ) dei PP. Quetif ed Echard isloriografi dell' ordine de' Predicatori ( t. 2. p. 35. ) del Marchand ( Dict. art. Colonna ) e del Temanza ( Vite de più celeb. Archit. e Scult. ) . Dallo Zeno sappiamo che il Colonna avendo in progresso di tempo professata la regola di S. Domenico
morì in Venezia nel convento de'SS. Giovanni e Paolo
l'anno i5ay. in età di oltre ottani' a imi . Nuli' altro sappiamo di Lucrezia . Or quand' anche le doti del suo spirito e del suo corpo non fossero stale così sublimi
come il dotto amante li dipinse ; pur tuttavia avcml' ella meritato di divenir 1' eroina di
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