Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma

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      [>ag. aa. in fine del cap. IV. Nè meno dee riuscir discaro il conosco e le il sig. Micali ha scritto sul conto nostro nella nuova di ltii opera Storia degli antichi popoli Italiani
      Firenze i83a. Mi ha confortato il vedere l'armonìa fra quel che 1' autore in breve ha detto ( to. i. cap. 9. ) e quel eli' io contemporaneamente diceva sulla memoria de' Siculi nel nome di Valle Siciliana : sull' origine della nazione Picena dai Sabini
      de' quali egli esalta la robustezza
      il marziale valore
      1' amore alla fatica
      la temperanza
      il religioso costume e quel regolato vivere anticoche meritarono in ogni secolo tante lodi alla progenie Sabina da lui nominata in fronte alla razza degli Osci
      o sia del grande stipite italiano abitatore degli Appennini dell' Italia meridionale : sull' anteriorità della deduzione
      la quale diede origine ai Piceni
      all' altra che costituì la stirpe Sannite : e sulla grande popolazione del Piceno
      che quantunque soggettato a Roma dopo grandi guasti nel /f85. si mantenne pur sempre la contrada più numerosa dell' Italia media — Benché il territorio dei Pretuzj si trovi geograficamente descritto nel Piceno
      col quale confinava a mezzogiorno
      meglio avrebbe dctlo a settentrione
      per mezzo del Tronto
      erasi più accostato alla verità nell' opera precedente ; tuttavia formavano essi da per se una società separata
      libera e indipendente . Plinio distingue in questa regione tre distretti Pretuziano
      Palmensee Adriano
      con Interamna
      oggi Teramo
      città principale posta nelle montagne ( Plin. III. i3. ) . Che il n. a. abbia situata Iuteramnia nelle montagne
      è questo un equivoco da non tenersene conto : mi fa peso però eh' ei faccia dire a Plinio quel chc Plinio non ha delto nè sulla inclusione dell' agro Palmense ed Atriano nella regione de' Pretuzj
      nè sai dritto metropolitico d' Intcramnia . La qualità del paese tutto alpestre
      rotto da numero d' impetuosi fiumi e di torrenti
      e forse per natura il più aspro delT Abruzzo superiore
      poneva i Pretuzj in condizione assai meno propizia dei Piceni. Non altro che la fantasìa ha dovuto al Micali rappresentare il Prctuzio come straordinariamente montuoso e quasi inaccessibile . Con tali tetri colori lo avea dipinto nell' Italia avanti il dominio de' Romani
      e da lui li prese in prestito il Bossi . Ora che nella nuova opera ha rifuso la prima
      ha voluto lor dare una tinta ancor più caricata . In quanto a me
      non iscorgo alcuna differenza naturale tra il Pretuzio ed il Piceno . Così quello come questo
      n He parti medie etf inferiori
      risulta da serie di colline
      le quali staccandosi dall' orientale catena degli Appennini vanno
      sempre addolcendosi
      sempre coltivate e spai se di abitazioni
      fin presso al mare . Lasciano esse tra mezzo vasti
      piani e fertili bacini
      ciascuno col corso di un fiume alimentato dalle gronde delle opposte altureconi' è fra noi il Vomano
      il Tordino
      il Salino e la Librata . Ecco 1' alpestre
      il rotto
      1' aspro
      il montuoso paese ! L' orizzontale zona sulla spiaggia dell' Adriatico
      ove i Sabini frequentavano una strada sufficiente a non piccoli trasporti
      anche prima della conquista de' Romani
      basta a persuadere che il Pretuzio non sia stalo mai quasi inaccessibile . Non ostante ciò
      Mirali prosieguo
      per V opportunità delle spiagge a mare
      vedemmo che qui si allogarono in diversi tempi Illirici
      Umbri e Toschi
      disputandosi V un V altro i vantaggi
      che davano loro quelle stazioni e terre marine . Ma gli Etruschi principalmente dell' Adria veneta fondandovicome puossi presumere la nuova Adria ( non vorrei garantire sì fatta presunzione ) vi tennero più fermo stato
      atteso la conio-


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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5
di Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti
1835-1836 pagine 244

   

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