Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma

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      illustri (li Chicli p. i3t. è egli con ine ronvenuto in sostanza di non aversi documento anteriore alla bolla di Clemente VII. nel 15aC». di essersi fissata in Chieti la residenza ordinaria del supremo magistrato e della Regia udienza degli Apruzzi : e nel voi. 3. della Collezione ha candidamente inserito le istruzioni date dalla città di Chieti a Nicolò de Renzo
      nel 151^ deputato ad impetrare dal Viceré generale che in un pagamento straordinario di due. 3oo. s' intendessero compresi tre castelli
      solili a contribuire ai bisogni dello stanziare del Viceré della provincia e della sua udienza
      quando se retrova in detta Cita ( p. ult. ) . Or se fino ni i5a6. il primo dei tre*tapi-luogo delle Apruzzesi provincie vantar non può altra più antica e sicura pruova di sua preeiniuenza ^ ha del meraviglioso quel che il sig. Gentili ha detto ( Quadro etc. p. ) " Carlo li. nel 1289. ctc. con »> suo diploma ordino clic si conservasse Penna nella dignità e prccmiiier.za » metropolitana della provincia pennese . Dal re Ladislao in Napoli
      ai 21. » Marzo del i4o5
      e dalla Regina Giovanna 11
      ai 18 Giugno i43o fu » Penna dichiarala Città reale
      capo di provincia
      «- luogo di residenza del » preside
      ciò che confermarono
      in seguitoanche il re Alfonso
      Ferdi-» nando
      Federico e Roberto » : e lo ha ripetuto nella p. cjc). Un' asserzione renduta sospetta dalla posizione di Roberto in seguito non solamente di Ladislao c di Giovanna
      ma eziandìo de' mentovati tre Re della dinastìa Aragonese : un* asserzione unicamente poggiata alla testimonianza del favoleggiatore Casali : un' asserzione patentemente e costantemente contraddetta dal fatto
      e smentita dal titolo di preside
      clic i governatori dell' Apruzzo citra ed ultra non avevano né meno nel tegno di Federico
      il quale stato sarel>-be 1' ultimo degl' indicati monarchi
      uon avrebbe dovuta meritare attenzione di sorta . Pure avend' io voluto supporre clic negli archivj di Penne realmente esistessero i citati diplomf
      e che ciascuno di essi contenesse alcuna cosa capace di giustificare in qualche modo le espressioni del sig. Gentili ; ho scritto separatamente a due miei amici c cultori cUlle patrie antichità
      sigg". areicidel Nunzio' e dot. Lauriti
      perchè si couq iacessoro darmi notizia di quanti Regj diplomi conservansi negli archivj di Penne : ed ecco il compendio dello loro cortesi e concordi risposte . Niun diploma vi ha né di Carlo II. né di Federico. Roberto nel i338. non fece che ordinare al milite Pietro de Pira
      capitano di Penne
      di sgravare dai pesi fiscali la città
      per aver dovuta riparar le muraricostruir le poi te c conti rare un palazzo prctoriale . Ladislao nel i4o5. si limitò a prescrivere che il capitano e gli altri ufliziali pe' loro gapj si contentassero di percepire il solilo
      e che in fine de' rispettivi esercizj fossero sottoposti al sindacato . Giovanna II. nel i43o. a suppliche dell' università di Penne dispose che il Giustiziere di Apruzzo ultra ed i subalterni di lui
      usciti dai rispettivi uflizj
      dovessero soggiacere a sindacalo in Penne
      et per (lirs orto { prò ipsa sindacatione complenda
      moram traliere in Civi tate prcedicta (1). Si hanno di Alfonso due diplomiuno del i446- un altro del 144^- entrambi concernenti la remissione di taluni pagamenti fiscali . E sono pur due i privilegj di Fcr-
      (1) Kra giusto clic chi avea governato 1' intera provincia
      e molto più una provincia fino a qm 1-l'epocafuor di dubbio
      senta città capitale e di fissa residenza
      subiste scrutinio in tutte le comuni
      e specialmente nelle principali . Simile dovere corse in seguito agli uditori generali degli stali Farncsiaoi .


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Storia Ecclesiastica e Civile della regione più settentrionale del Regno di Napoli (oggi città di Teramo) - Volume 5
di Niccola Palma
Stampatore U. Angeletti
1835-1836 pagine 244

   

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