Storia Ecclesiastica e Civile della di Niccola Palma
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uu' altra per com odo della guardia
e che od essi frattanto si somministrassero vestifuoco e cibo . In grazia dell'imperiosa circostanza abbreviato il tempo dell'esperimento
fu loro
dopo soli i4- gioiui
data libera pratiwi ed accoglienza nella fabbrica già servita ad ospedale
concorrendo a gara i cittadini a fornirli del bisognevole : tanto più clic entrambi si diedero a divedere conjugi dabbene
religiosi e divoli . Parlando eglino solamente 1' Illirico
a stento si giunse a comprendere esser Francesco Cesare Fracliicli il nome dell'uomoMaria Gaicovicli della donna
Pontcbianco la patriadi pescatori il mestiere
e di essere stala un' improvisa tempesta la causa di averli falli balzare fin quà . Il sig. Intendente nell' intervallo
sollecito ad agevolare il lilorno della disgraziata coppia al proprio focolarenon così tosto ebbe notizia di trovarsi pronto a far vela per Spalatro un legno Dal-matino da carico in Pescara ; quivi al sindaco di Monbnpgano con uflizio de' 3. Maggio impose di farla condurre . Si rimarcò eh' ella lasciata avesse con dispiacere Montepagano
sebbene ne partisse provveduta di biancherìa e di circa 20. ducati fra limosine ed una libcranza sulla cassa della comunale commissione di beneficenza . 11 ricomparire in Dalmazia di due individui riputati infallibilmente perduti dovè cagionare interesse e sorpresa
non che olii ire impulso al gazzettiere di Zara di pubblicare il seguente articolo. » Un » caso stranissimo accadde testé nel nostro geMò . Negli ii. Api ile un uomo » ed una donna fidanzali
contadini
nativi di Toglie di Pontebianche pres-» so gli scogli di Zara
con una loro piccola gacta si allargarono un colai » poco in mare per trarre le loro reli . lira il mare abbonacciato
tran-» quillissimo
quand' ecco
non appena si fuion essi diretti verso il porlo » di Lopatizza
clic un' impetuosa bufili aquilonare gli allontana da terra
» nè gli sforzi riuniti dell' uno e dell' altra valgono punto ad essi per atfer-» rare a qualche terra . Diremo cosa incredibile e pur vera
4 giornie 4 » notti continuamente vogando e di 1111 remo appuntato alla poppa facendo >•> destramente timone per non essere rovesciati
andarono quegli sventurati » errando in balìa del vento.
senza posa
senza ristoro
senza cibo
che » nulla aveano essi 111 barca . Pur finalmente
quando a Dio piacque
nel » 14 di detto mese
dopo tanta pena
dopo sì crudele agonìa arrivarono » nella Puglia all' altezza di un luogo dello Montepagano . Appena la gente » del paese li vide
che alcuni uomini eli essa gititi rotisi in mare per venire u in loro soccorso. Ricuperarono le loro persone
tirarono a lina la gaela
» e cci debiti riguardi sanitarj prestarono ad essi lutti quo' soccorsi
di « cui grandemente abbisognavano. Erano i miseri sfiniti dalla famee d.*tl->J la fatica ; semianiuii per la paura
colle mani insanguinate c coi polpa-» strclli delle dita quasi scarnati per gli sforzi continui del vogaré e del » tener saldo quel timone posticciouè potettero quella pi ima sei a prender » cibo veruno . Dopo venli giorni passarono eglino a Pescaia
ove stclteio » sette giorni
sovvenuti di ogni ristoio da quell' 1. R. Agente consolare » Austriaco
Alessandro de Marinis
il quale procacciò poscia ad essi ini-» bareo di ritorno alla loro patria sopra un pielego spalatiuo . — Questo easo noi abbiamo narrato meno assai per appagare i curiosi
che ptr coglic-» re il buon destro di significare altamente la no>tra gratitudine ai Pugliesi
ed alle autorità napoletane pei loro tratti di squisita umanità
e cortesia
che usarono a quo' nostri infelici in sì orribile frangente » . Notiamo due sviste dell'estensore. La prima
che coloro arrivasse 10 a terra nel dì. i4
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