Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      40 Parte II - II comune teramano nell'evo antico.
      ad una contrada sita non lungi dal confluente del Mavone e del Vomano (i) e di Valle Siciliana che sempre hanno avuto ed hanno i paesi montuosi posti a destra del Vomano e dove, come pensa il Delfico (2), forse più a lungo si potettero mantenere i Siculi. Degli Umbri (che chiamavano Maroni i loro primi magistrati) si possono altresì ricercar le tracce nelle denominazioni del fiume fibrata o librala e del villaggio Poggio Umbriccbio, ambedue collocati nella nostra contrada. Tralasciando le altre colonie più incerte, arrestiamoci un momento su quella degli Etruschi, il più grande di tutti gli antichi popoli italici per scienza, per arte, per armi, per industria e commercio, e ricordiamo la loro celebre colonia dell' a noi prossima Atri, dimostrata dalle note monete di questa città (3). « Or se Atri fu etrusco stabilimento - nota qui « il Palma (4) - e di grande considerazione; e se fino in Larino ed « in Lucera, che pur posseggono etrusche monetazioni, gli Etruschi si estesero, fuor di contrasto si saranno eglino estesi nella « nostra regione, meno lontana dalle stabili loro sedi ». Oltre questo argomento e la sopra riferita testimonianza di Plinio e l'opinione di Tito Livio (5), seguita da Servio (6), da Diodoro Siculo (7) e da Polibio (8) e che fa estendere gli Etruschi per tutta Italia dall'uno all'altro mare insino alle Alpi, possiamo addurre le migliori prove, cioè i monumenti. Essi sono le artificiali grotte, che frequentemente si veggono presso Teramo, ricordate dal Palma (9) e usate per tombe dagli Etruschi, ed inoltre le armi, siccome le lance di ferro trovate accosto ai cadaveri nelle vicinanze di Teramo (io). 7. In quanto all'origine degli Etruschi è nota l'antica doppia e diversa opinione che v* è su di essa : quella di Erodoto, che la pone nella Lidia e l'altra di Dionigi d'Alicarnassb, che crede quella gente autoctona o indigena dell'Italia. Non pertanto queste due
      (1) Cf. PALMA, St. di Teramo, voi. I, p. 9.
      (2) G. B. DELFICO, Dtll'InUramnia Preludia, Napoli, 1812, p. 7.
      (3) MELCH. DELFICO, Dell'antica numismatica atriana, Teramo, 1824.
      (4) PALMA, op. cit., voi. I, p. 12.
      (5) Tir. Liv., Dee. I, lib. I.
      (6) SERV. Ad 11 Georg. Virgil.
      (Ì) DÌOD. Sic., Biblioth., lib. V, cap. ix.
      (8) POLYB., Hkt. getter., lib. II, num. 17.
      (9) PALMA, op. cit., voi. I, p. io.
      (10) Anche ai giorni nostri, e propriamente nel marzo 1883, scavandosi fuori porta S. Giorgio il terreno per adattarlo ali' uso di pubblico giardino, sii rinvennero quattro cadaveri con ai fianchi quattro lancie di ferro, molto cor-! rose dall'umidità.


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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