Il Comune Teramano di Francesco Savini
Cap. IV - L'Interamnia Pretuzzia ne' tempi preromani. 43
9. Detto dei popoli primitivi del Pretuzzio e delle colonie principali che vi ebbero stanza nei prischi tempi italici, ed accennato anche alle loro civili instituzioni, intratteniamoci ora un po' sulle nostre genti pretuzziane e sulle loro leggi innanzi alla romana dominazione. Si reggevano esse in quest' epoca a libero stato ed avevano per capitale Interamnia Praetuttianorum, oggi detta Te-ramo. Ce n'informa il Micali (i) sull'autorità di Plinio (2), di Tolomeo (3) e di Stefano Bizantino (4). Dell' indipendenza del Pretuzzio, dell'esser sua capitale Interamnia ed anche della forma del suo reggimento abbiamo una prova in un tratto di Frontino (5), che a proposito d'Interamnia scrive : « Hoc conciliabulum fuisse « fertur, et postea in municipii ius relatum ». Che cosa poi fosse il conciliabulum c'insegna Pesto (6), dicendoci: « Conciliabulum « locus ubi conciliimi convenitur » ; e più innanzi : « Concilium « a populi consensu, sive concilium dicitur a concalendo sive vocando ». Dunque queste adunanze erano civili insieme e politiche, siccome voleva l'uso degli antichi popoli e massime de' Sabini, nostri progenitori, siccome abbiamo veduto più sopra; né poteano quindi essere riunioni spontanee quali fiere o mercati, come alcuni argomentarono dal veder nominati i conciliaboli all'ultimo luogo dopo i municipii, le colonie, le prefetture, i fori nelle celebri tavole d'Eraclea. Queste, che furono trovate nel 1732 presso Taranto, sono assai importanti per lo studio delle cose comunali come quelle che contengono, secondo i più, il riordinamento delle leggi municipali romane del secolo vii. Il primo ed illustre interpretatore delle medesime, il Mazzocchi (7), pur lasciando in dubbio il valore politico di quella voce, riconobbe che i conciliaboli ebbero qualità e sembianza di città. Il Delfico (8) poi, trattenendosi alquanto sul citato passo di Frontino, conchiude dicendo « chiaramente provato che la parola conciliabulum, di cui « egli (Frontino) si servì per indicare la condizione politica antica dell' Interamnia, si debba intendere di quello stato antecedente alla comune conquista (nel secolo v di Roma) quando cioè
(1) MICALI, op. cit., par. I, cap. xi, in fine.
(2) PLIN., Hist. natur., Ili, 15. O) PTOLOM., Geogr., HI.
(4) STEPH. BYZANT., ad 'IvTspajivta.
(5) FRONTIN., De finibus agror.
(6) FEST., op. cit., ad verb. « Conciliabulum » et « Concilium ».
(7) MAZZOCCHI, Tabu/. Heracl., 2 voi. in-fol., 1754.
(8) G. B. DELFICO, Dell'Interamnia Pretura, p. 64.
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (65/635)
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