Il Comune Teramano di Francesco Savini
5 O Parte II - II comune teramano nell'evo antico.
Anzi su questa sua doppia condizione contemporanea di municipio e di colonia, sia perché rara, come osserva il Mommsen, e sia perché importante, reputiamo qui utile fermarci un poco. Ce ne daranno 1' agio due preziose iscrizioni latine recentemente scoverte e da noi pubblicate (i), non che eruditamente illustrate dal prof. Barnabei (2), e le quali noi infine riproduciamo fra le altre nostre municipali romane (doc. i). La prima è dedicatoria a Quinto Poppeo, patrono del municipio e della colonia d' Interamnia, il quale si era reso benemerito della città con parecchie largizioni, tra cui è da annoverarsi quel pubblico bagno mentovato in un altro titolo pur da noi riferito (doc. i, App. a). Essa conferma ciò che già si sapeva per quest' ultimo, cioè il doppio stato di municipio e di colonia dei nostri antenati.
Più importante ancora è l'altra lapide, già con la prima infitta nel cortile comunale, giacché ci rivela la locale magistratura dei duumviri edili finora ignorata (doc. i, App. V); tali sono e non quelli iure dicundo, apparendoci ivi, come bene avverte il Barnabei, curatori e collaudatori di una strada. I duumviri della prima e quelli della seconda specie, cioè per la polizia urbana e per le incombenze giudiziarie, esercitavano il potere esecutivo, mentre quello legislativo stava nel senato locale, o decurionato o nei conscripti, nel modo appunto con cui i consoli di Roma eseguivano gli ordini del senato. Essi costituivano insomma la magistratura ordinaria che presiedeva nei municipi! e nelle cJonie ali' esecuzione delle leggi. E qui s' apre la questione sulla condizione speciale d' Interamnia, che fu ad un tempo municipio e colonia, ma lasciamo la parola al nostro Barnabei : « II Weber (3) « dice che quando la pertica di una colonia occupava solo una « parte del territorio del comune in cui era dedotta, sorgevano « due comuni, l'uno accanto ali' altro, in forma di città doppia, « antica e nuova. Ma intorno alla costituzione di queste città doppie « ed ai rapporti dell' una parte, ed ai limiti nei quali esercitavano « il loro potere le magistrature di ciascuna nulla si può affermare « con sicurezza e così la questione rimane oggi al punto medesimo
« NEIS . INCOLEIS . etc.) intcllegatur Interamnites extrema aetate liberae reipublicae simul et municipium effecisse et coloniam casu admodum raro, quo « magistratuum ratio non potuit non affici ».
(1) F. SA VINI nel Corriere Abruzzese dei 27 luglio 1892.
(2) F. BARNABEI nella Rivista Abruzzese, fase, di ottobre 1892.
(3) WEBER, Die ròmischs Agrargeschichte, Stuttgart, 1891, p. 61.
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (72/635)
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