Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      5 2 Parte II - II comune teramano nell'evo antico.
      In quanto poi a siffatte magistrature municipali, il Mommsen, siccome abbiamo visto poc'anzi, pur dicendo che « de re municipali parum constat » e che delle magistrature mentovate nei titoli da lui riferiti non poche si possano attribuire piuttosto a Castrum nomini ed a Truentnm, nondimeno ascrive agi' Interamniti le seguenti : « praetor, n. 5073; quinquennali*, n. 5078; octoviri iique « ingenui, n. 5067; sacerdos augustarum mnlier, n. 5068; sevir et « augustalis, n. 5085 ; sexvir, n. 5082 ; augustaìis, n. 5080 ; quinti queviri generis libertini, n. 5070, 5072, 5083 ; senatus, ardo dicitur (i) fortasse, n. 5078; conscripti, n. 5067, 5076; collegium « centonariorum Interamnitium, n. 5084 » (2). V'ha dunque memoria tra noi anche di una corporazione di artefici della lana, siccome quest'ultimo titolo ci prova. Anche queste epigrafi riferiamo fra i documenti (n. i). A siffatti magistrati son da aggiungersi i duoviri edili, de' quali nel precedente paragrafo.
      Dalle magistrature passiamo ai diritti municipali degl'Interamniti. Fra questi è da menzionarsi specialmente quello d'imporre un pubblico dazio sui bagni di Castrum novum (ora Giulia-nova), il che risulta da un'importante iscrizione trovata nel 182$ in quest'ultimo paese e pubblicata per la prima volta dal Palma (3). Essa nel suo breve contenuto : « Publicum . Interamnitum . Vecrigai. Balnearum » che si legge in una casa della stessa Giulianova (del signor Camillo De Luca), dette argomento ali' illustre archeologo Bartolomeo Borghesi (4) per istabilire che i bagni andavano soggetti ad un dazio comunale, ciò che per lo innanzi ignoravasi, reputandosi invece che il balnealicum o balneare significasse soltanto la mercede data al balneator. La nostra epigrafe deve poi assegnarsi necessariamente all'epoca in cui Interamnia era conciliabolo o municipio e capitale del Pretuzzio, ove trovavasi Castrum novum, e prima che ambedue cadessero nella condizione di colonie;, giacché anche quest'ultimo divenne colonia, come argomenta il Delfico (5), e quindi indipendente da Interamnia.
      5. Ma è tempo di passare all'epoca imperiale. Allorché Augusto divise l'Italia continentale in undici regioni, spartendo invece
      (1) Siccome qui il MOMMSEN (loc. cit.) pone in dubbio la cosa e siccome il titolo n. 5078 è assai monco, è bene qui riferirlo quale è da lui supplito:
      . . . HERI '- (QVl)NQV . BIS . QVARTA - (SVA IMPEN)SA . FECIT.
      (2) MOMMSEN, op. e loc. cit.
      (j) PALMA, op. cit., voi. I, p. 23 ; MOMMSEN, Corpjnscr. lai., voi. IX, n. 5144.
      (4) B. BORGHESI, nel Bollettino delf Istituto di corrisp. arcbeolog., 1833, p. 114.
      (5) G. B.. DELFICO, op. cit., p. 6j.


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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