Il Comune Teramano di Francesco Savini
5 o Parte III - II comune teramano nell' évo medio.
dispute e specialmente quello di Aprutium; se, cioè, questo dovesse attribuirsi alla città ovvero solo alla regione teramana. Anche noi, per quanto le nostre forze permettevano, facemmo tal quistione argomento di una breve trattazione (i), alla quale richiamiamo il lettore che per caso sia vago di averne qualche contezza. Tal richiamo è anche opportuno, giacché qui non sapremmo intrattenerci in una dissertazione storico-critica, che sarebbe troppo fuor di luogo e che inoltre ripeterebbe il già detto nel cennato nostro opuscolo. Ne diremo dunque quanto basti al compito nostro.
Il primo argomento di siffatta bisogna cel forniranno le celebri lettere di san Gregorio Magno (2), vergate sulla fine del secolo vi. In una di esse (3) si parla del Castrum aprutiense in questa forma: « Anio Comes Castri aprutiensis, Firmensis territorii ». Or siccome la parola Castrum e il dirsi qui che questo era nel territorio fermano hanno fatto pensare a qualcuno e massime al Troya (4) ch'esso fosse tutt'altro che Aprutium ossia Teramo e piuttosto un castello del contado di Fermo, così ci è mestieri provare l'identità di Castrum Aprutiense con Aprutium, perché possiamo proceder sicuri nella narrazione dei fatti municipali di Teramo. Per far. ciò basterà dimostrare che Castrum si può attribuire a città, che nella nostra v' ebbe un luogo detto appunto Castro, che il predicato Aprutiensis appartiene in molti documenti al nostro Aprutium, e che finalmente questo era allora nel territorio o ducato fermano. In quanto al primo capo sappiamo, ad esempio, che Pavia, quando era città capitale del Regno longobardo, dissesi Castrum: difatti un atto del 725 riferito dal Muratori (5) appare segnato da un Teo-doro detto dal re Liutprando : « Episcopus nostri Castri », che, secondo notò lo Zanetti (6), era appunto Pavia, giacché essa a que' tempi portava il nome di Castrum quale fortezza de' re lon-
(1) Fu. SAVINI, Se il « Castrum aprutiense » delle lettere di san Gregorio Magno fu l'odierna Teramo e se la voce « Aprutium a servi a denominare nel primitivo medio évo la città di Teramo, ovvero solo il suo territorio, Dissertazione storico-critica in Archivio storico italiano, an. 1892, disp. Ili, e a parte per estratto, Firenze, 1892.
(2) S. GREG. MAGN., Opera omnia. Parisiis 1705, voi. 4, in-fol, t. II, Epist. libri XII.
(j) S. GREG. MAGN., op. cit., lib. XII, epist. XI. V. pure IAFFÉ-EWALD, Regesta Pont. Rom., n. 1596, Lipsiae., 1885.
(4) TROVA, Coi. diplom. longob., nota ai nn. 250 e 251, pp. 517-521.
(5) MURATORI, Ani. Hai., t. VI, Dissert. 74.
(6) ZANETTI, Regn. de Longob., lib. V, n. 15; lib. VI, n. 48.
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (80/635)
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