Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      6o Parte III - II comune teramano nell'evo medio.
      « tutum » ; anzi in alcune edizioni meno corrette si dice esplicitamente: « Aprutium civitatem » ; un'altra (i) è diretta: « Opportuno «de Aprutio ». Si noti specialmente questa ultima espressione riguardante la patria, la quale in simili casi si determina in un luogo preciso e non vagamente in una regione. 2° Un geografo del secolo vii, rozzo ma di grande autorità (2), annovera Abrutiam tra le città del Piceno. 3° Tutti i documenti nostri dei secoli ix, x, xi e del principio del xn, sieno quelli del celebre cartolario aprutino visti dal-l'Antinori (3) e dal Delfico (4) e siano gli altri citati dal Gattola (5), dal Muratori (6) e dal Palma (7), e che noi annoverammo nella suddetta « Dissertazione », terminano sempre coli' « Actum in «Aprutio». È questo l'argomento più valido, giacché appare impossibile che tanti atti pubblici e solenni si datino col nome della regione e non con quello della città. Né la parola Interamnes apparisce mai nelle date, sibbene nel corpo del documento quale un luogo posto entro la città, siccome abbiamo veduto nell'antecedente paragrafo. 4° Allorquando poi negli atti si voleva indicare, per maggiore sicurezza de' medesimi, altresì la regione, al nome di questa si accompagnava quello del luogo determinato. Così in un documento farfense del 767 (8) si legge: « Actum in Sabinis ad « S. Mariam » cioè il Monastero di Farfa. E se si voglia proprio un esempio locale, che fa più al caso nostro, citeremo dal Carto-tolario (9) una composizione del vescovo aprutino Pietro III del 1058 terminante con queste parole: « Actum in Aprutio, in «loco Castri ad S. Flavianum » ora Giulianova. 5° Due documenti riferiti dal Polidori ('o), ambedue del secolo xn: il primo è un Evangeliario donato « per Widonem Episcopum Abruptiensem « Maiori Ecclesie Civitatis Abruptie » ; il secondo è il necrologio della chiesa maggiore di S. Flaviano (oggi Giulia) ove si parla:
      (1) S. GREG. MAGN., op. cit., lib. X, epist. LXVIII e IAFFÉ-EWALD, op. cit. n. 1856.
      (2) Anonymi Ravenn., De Geographia, lib. V, Parisiis, 1678: IV, 31.
      (3) ANTINORI, Mem. mss. nella Bibl. prov. di Aquila, voi. L, Vescovi di Teramo, passim.
      (4) G. B. DELFICO, op. cit., pp. 21-25.
      (5) GATTOLA, Hist. cassia., pp. 141, 196, 231, 326.
      (6) MURATORI, Chron. Casauriense nei Rer. ital. script, App., col. 965.
      (7) PALMA, op. cit, voi. I, pp. 100, 115-117, 124.
      (8) FATTESCHI, op. cit., App. 20.
      (9) Ap. PALMA, op. eh., voi. I, p. 128.
      (10) POLIDORI, Anticìi. frentane, lib. II, cap. ult.


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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