Il Comune Teramano di Francesco Savini
Cap. VII - Condizione municipale di Teramo nel periodo barbarico. 63
CAPITOLO VII.
Condizione municipale di Teramo nel periodo barbarico (secoli v-vin).
SOMMARIO: i. Sotto i Goti rimane intatto il comune romano in Italia. —
2. Durante il dominio greco decade il municipio e vi prevale il vescovo —
3. Difetto di notizie patrie in questi due periodi. — 4. Si dimostra che durante quasi tutto il periodo barbarico la contea aprutina restò aggregata ali' esarcato greco di Ravenna. — 5. Reggimento provinciale e comunale in questa parte d'Italia. — 6. Nostra condizione amministrativa, e municipale in questi tempi chiarita dalle lettere di san Gregorio Magno. — 7. Tracce di magistrature municipali nelF ultima epoca longobarda (secolo vili). — 8. Difetto assoluto di queste nella nostra regione.
i. Esposte finora, nell'entrar che abbiam fatto nel gran pelago del medio évo, quali necessarii prolegomeni, le variazioni onomastiche dalla nostra città allora subite, tocchiamo ora direttamente il lato storico delle sue vicende municipali nel primo periodo, ossia barbarico, del detto évo. Questo comincia, giusta il comune consenso, nello scorcio del secolo v dopo Cristo, quando appunto seguì per opera dei barbari la caduta dell' Impero romano. Si fu allora che il grande Teodorico, pur consumandone la ruina, ne lasciò, egli ammiratore della sapienza civile dei Romani, intatte le institu-zioni ; anzi l'amministrazione dello stato-restò affidata agli stessi Romani e solo veramente goto fu l'esercito. Gli scrittori, sieno antichi (i) e sieno moderni (2), sono in ciò concordi. In quanto poi alle condizioni municipali, delle quali solo noi ci dobbiamo occupare, diremo che gli studii su Cassiodoro, riguardato come la prima fonte delle gotiche cose, ci mostrano altresì inalterata la forma comunale ed i curiali continuar nell'obbligo, con tanta ripugnanza da loro accettato, di rivestire gli ufficii municipali e nell'esser legati allo stato ed alla curia pel patrimonio, essendo nel tempo stesso esclusi da ogni carica statuale, acciò appunto non si sottraessero
(1) Cfr. CASSIODOR., Variarum libri in Opera omnia, Venetiis, 1729 e PROCOP., De belìo gotìiico.
(2) Cfr. SARTORIUS, Versuch ùber die Regierung der Ostgothen waebrend ihrer Herrscbaft in Italien, iSis; MANSO, Gescbichte des ostgothiscben Reicbs in llalien, 1824; GLÓDEN, Das ròmiscbe Rtcìit im ostgotbiscben Reicbe, 1843.
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (85/635)
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