Il Comune Teramano di Francesco Savini
Cap. VII - Condizione municipale di Teramo nel periodo barbarico.
Isaurico a favore degl' iconoclasti : si tu allora che andarono per essi perduti Osimo e la Pentapoli ed altri luoghi più lontani. Si fu pure allora, soggiungiamo noi, che il marchesato di Fermo venne aggregato al ducato di Spoleto e la contea aprutina entrò anch'essa a farne parte (i).
Tal marchesato, stendendosi poi tra il Musone e l'Aterno, oggi Pescara (2), comprendeva altresì la nostra regione. Il Troya dimostra inoltre con l'aiuto dei documenti (3), che venuto Fermo nel secolo vni, cioè nell'ultimo periodo del dominio longobardo in Italia, sotto di questo, fece con altre città vicine parte del vasto ducato di Spoleto. A meglio provare cotesto nostro assunto possiamo anche addurre parecchi documenti, i quali, sebbene posteriori all'epoca longobarda, ma pur riferentisi alla nostra regione quando non era ancor preda de' Normanni, fanno molto all'uopo nostro, di dimostrare cioè che essa faceva parte del ducato o marchesato fermano. E vaglia il vero. Un diploma dell'anno 953 dei re Berengario ed Adalberto ed un altro del 964 dell' imperatore Ottone I (4) pongono i beni del monastero di sant'Angelo a Baregio « infra am-«bobus ducatibus nostris, Spoletino videlicet, atque Firmano», cioè ne' Marsi, in Ascoli ed « in Aprutio ». Un altro diploma del 1038 (5), dato dal!' imperatore Corrado II in conferma delle giurisdizioni e dipendenze di Monte Cassino, annoverando quelle esistenti nei contadi Marsicano, Balbense, Forconese, Pennese, Aprutino, Ascolano e Fermano, mette questi territorii « in anibobus « ducatibus scilicet Spoletino, atque Firmano». Un placito, molto importante per la nostra storia, tenuto nel 1056 da papa Vittore M ne' pressi dell'attuale Teramo ed edito dall'Ughelli (6), pone la nostra regione « in Marcam Firmanam et Ducatum Spoletinum ». Nel concilio romano del 1078 san Gregorio VII scomunica i Normanni « qui invadere terram S. Petri laborant, videlicet Marchiam « Firmanam, Ducatum Spoletanum », ove trovavasi il nostro contado aprutino. Nell'altro concilio romano del 1080, il VII, si parla
(1) Non crediamo sia qui opportuno il parlare dei confini tra il ducato di Spoleto e quello di Benevento, giacché essi non toccavano la nostra regione. Chi però fosse vago di conoscerne alcunché, potrebbe consultare il eh. ab. FA-RAGLIA, nell'Arch. st. napol, an. 1891, fase. Ili, pp. 652-660.
(2) TROVA, op. e loc. cit.
(3) TROYA, op. cit., doc. n. 251.
(4) V. GÀTTOLA, De Origine et procreati lurisdict. Montis Cassin.
(5) V. GÀTTOLA, op. cit, p. 149.
(6) UGHELLI, Italia sacra, in Aprutin.
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (89/635)
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