Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      7O Parte III - II comune teramano nell'evo medio.
      Di'fcnsor (i). Inoltre i dotti commentatori di queste lettere ammettono la continuazione della Curia, argomentandola dalle frasi Cariai obnoxùim (2), dalla registrazione delle donazioni negli atti municipali (di che abbiamo anche un esempio locale) e dalle soprascritte di esse lettere: Clero, Ordini et Plebi. Prevalente era poi l'autorità del grande pontefice nelle terre libere dalle infestazioni barbariche (e noi vi accenniamo per giovare alle nostre notizie particolari), e la vincea anche sullo stesso esarca imperiale. Egli invero eccitava alla difesa quei vescovi, che avean potere di fortificare le loro città (3), li dirigeva nella loro compartecipazione al governo civile (4), stendeva la sua protezione su città anche lontane come Otranto e Gallipoli (5) e giungeva persine a fermar pace co' re (6).
      6. Scendiamo ora alle patrie notizie. Mentre queste per lo innanzi ci son venute meno e ci verranno anche in séguito per lunghi anni, nel presente periodo invece ricevono esse grandissimo lume dalle lettere di san Gregorio Magno e principalmente da quella sopra citata e diretta al vescovo Passivo di Fermo, acciò questi consacrasse un oratorio fondato in onor di san Pietro dal nostro conte aprutino. Senza stare qui a riferirla per intero, ne citeremo quelle parti che riguardano le nostre condizioni amministrative e comunali. Essa incomincia con queste parole: « Anio Comes Castri « Aprutiensis, Firmensis territorii petitoria nobis insinuatione suggessit, quae habetur in subditis, in suprascripto Castro Oratorium « se sumptu proprio prò sua devotione fundasse, quod in honorem « Beati Petri Apostolorum Principis desiderai consecrari. Et ideo, « Frater carissime, si in tuae Diaeceseos, in qua visitationis impendis « ofBciuin, memorata constructio iure consistit, etc. » (7). Le prime frasi di questa lettera dunque ci mostrano (oltre il detto nell'antecedente ^ 4 intorno all'essere la nostra città neh' Italia romana) ch'essa avea a capo un conte, il quale, giusta il narrato qui sopra, governava militarmente le città minori e i luoghi fortificati sotto la dipendenza di un duca o marchese, che dovea risiedere a Fermo,
      (1) S. GREG. MAGX., op. cit., lib. IX, ep. CIV. Di questi magistrati si è detto più sopra al ^ i di questo capitolo.
      (2) S. CREO. MAC::., op. cit., lib. IV, cp. XXVI.
      (3) S. GKEC. MACN., op. cit., lib. IX, epp. IV e VI. (4; S. GREG. MAGM., op. cit., lib. X, ep. LXII.
      (;) S. GKEC. MAC::., op. cit, lib. IX, ep. XCIX.
      (6; S. GREG. MACK., op. cit., lib. V, ep XXXVI.
      (7) S. GREG. MAGN., op. cit.,lib. XII, ep. XI e IAÌ-TÉ-£WALD,op. cit., n.i


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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