Il Comune Teramano di Francesco Savini
Cap. Vili - Condizione municipale di Teramo nel periodo comitale. 77
lario della cattedrale teramana e di codici di quei tempi, per lo più cassinesi. Anche di messi imperiali o dominici, dei conti, gastaldi, sculdasci è parola spesso ne' nostri placiti e documenti dei secoli ix, x, e xi, ma essendo questi ufficiali regii e non comunali, cosi ci staremo paghi a farne questo semplice cenno. C'intratterremo invece degli scabini e de' buoni uomini, siccome magistrati cittadini che furono. C imbattiamo adunque in prima in un Pietro scabino sottoscritto a pie' di un cambio dell' 891 tra Adelberto • conte de Aprutio e Giovanni vescovo « Sedis sancte Ecclesie Aprutiensis » riferito per l'liglieli! (i) dal nostro cartolario. Un Perto o Pertone scabino si sottoscrive dopo il conte in una transazione dell' 894 fra i suddetti personaggi (2). Anche presso di noi gli scabini rogavano gli atti, siccome fece Aldo scabino e notaio in Aprutio, rogando ai 9 luglio del 976 un placito (3) tenuto, per sentenziare intorno ad un cambio fondiario, nel piano de Ancariano (oggi Pian-carani nel comune di Campii), e riferito da Leone Ostiense. Un altro scabino ed insieme notaio per nome Benedetto, rogò nel io io in Apruciò una donazione fatta da un Gisone figlio di Berinone all'ora diruto monastero di S. Angelo ad Puteum presso Tortoreto e riportata da Gattola (4). Questa è l'ultima menzione degli scabini che si abbia presso di noi, ciò che conferma il detto disopra intorno alla cessazione di tal nome in Italia verso il secolo xi ed al suo cangiarsi in quello di giudici. E giudici e causidici coi buoni uomini appaiono anche fra noi dopo quel tempo, incominciando dal placito tenuto in S. Flaviano nel 1108, di cui teniano discorso nel paragrafo 7.
6. Ed ora passiamo ai nostri boni viri che, forniti di giuridica facoltà, durarono fino a tutto il secolo xui. Ne troviamo ne' primi tempi tre di nome Lupone, Grimaldo ed Aldo sottoscritti dopo lo scabino Pietro nell'ora citato cambio dell' 891; altri tre probiviri, mandati a riconoscere alcune terre, sono nominati nel suddetto cartolario in una transazione fondiaria fatta nel 1057 dal nostro vescovo Pietro (5). In un placito « actum in Aprutium » e tenuto ih Càstél S>. Flaviano (ora Giulianòva) nel 1065 (6), si nominano
(1) UGHELLI, Italia sacra, in Aprut. L'AuTiNORi (Mtm. mss.) meglio legge Perto.
(2) UGHELLI, op. e loc. cit.
(3) Chron. Casauriense, App., p. 965, ap. MURATORI, Rer. Hai. script.
(4) GATTOLA, Hist. Cassia., p. 326.
(5) ANTINORI, Schede, ap. PALMA, op. cit.,'vol. I, p. 127.
(6) BRUNETTI, Schede, ap. PALMA, I, 125.
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (99/635)
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