Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      7° Parte III - II comune teramano nell'evo medio.
      tra gli assistenti o assessori nel giudizio Conone, Trasmondo e Gisone figli di Gisone, Pietro figlio di Temone, Adelperto figlio di Siolfo ed Odemondo figlio di Guidone « et alii boni hominibus « (sic) de Aprutio et alii boni hominibus (sic) de Asculo ». Inoltre in un Breve recordationis di una rinunzia dell'abate Pietro di S. Salvatore in Sozzino a favore del succitato vescovo Pietro, copiata'' dal Brunetti (i) ed a cui il Palma (2) assegna l'epoca del 1077, tra i « Bonis hominibus astantibus vel sedentibus de Comitatu Aprutiensi » sono annoverati i seguenti : Peregrino, Guarino, Pietro figlio di Martino ed Adelperto. Vogliamo pure notare che talvolta sotto il nome di buoni uomini compaiono quelli che oggi chiameremmo periti agrimensori : così nel suddetto cambio di terre del 976 si parla di « tribus bonis et veracibus hominibus estimatcribus quorum « fides admittitur, Lupone, Grimbaldo et Petro ». Se non che i buoni uomini con facoltà giuridica durarono presso di noi a lungo e ne abbiamo memoria, corde or ora si è detto, fino a tutto il secolo xm : ne incontriamo di vescovili nel secolo xn e di cittadini (assessori o giurati del giudice teramano) nel seguente. Ma siccome essi appartengono ad epoche e periodi successivi, così ne terremo discorso appunto- nei capitoli seguenti IX e X comprendenti i periodi vescovile e del libero comune, tenendoci qui paghi a darne solo questo cenno. Però, prima di chiudere il paragrafo, dobbiamo riferire una frase dell' importante placito del 1108 qui sotto analizzato e appartenente al periodo comitale. Ivi si legge che col conte aprutino sedevano in giudizio i nobili, gli abati ed « aliisque hominibus aprutinis ». Ora noi in questi ultimi, sebbene l'« hominibus », non sia accompagnato da bonis o àaprobis, scorgiamo i buoni uomini assessori deputati dei comuni di cui si è detto finora: ciò ci appare con una cotale sicurezza ; giacché e il « sedenteque » che nella scorretta ortografia del tempo si riferisce ai giudici, ai nobili e agli « hominibus » ci mostra trattarsi qui di assessori giudiziarii e il dirsi del popolo e del clero minuto che era solo presente (in praesentia) a quel placito ci determinano bene la differenza che v' ha tra il sedere in giudizio e il semplice assistervi. Dunque, per nei siffatta menzione equivale ad un altro ricordo nel principio del secolo xu dei buoni uomini cittadini durante il periodo comitale..
      7. Abbiamo detto, finora dei magistrati municipali, scabini e
      (1) BRUNETTI, Manoscritti, tra le carte Palma nella biblioteca del Liceo di Teramo, fase. Vili, n< i.
      (2) PALMA, op. cit., voi. I, p. 129.


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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