Il Comune Teramano di Francesco Savini
104 Parte III - II comune teramano nell' évo medio.
CAPITOLO X.
Suo svolgimento e suoi atti nel perìodo di libertà (1207-1292).
SOMMARIO: i. Passaggio della podestà pubblica dalle mani del vescovo a quelle del popolo nelle città italiane. — 2. Come ciò seguisse in Teramo nel 1207. — 3. Origine e potenza dei consoli ne' comuni italiani. — 4. Parallelo fra l'ufficio de' giudici e de' buoni uomini e quello de' consoli. — 5. I nostri Lidices civitatis e le loro incombenze. — 6. Mancanza de' consoli in Teramo e ragioni di ciò e del passaggio immediato dal potere del vescovo a quello del podestà. — 7. Il podestà e la costituzione municipale in Italia nei secoli xn e xui. — 8. Abolizione del podestà e delle libere magistrature cittadine nel regno di Napoli e stato delle città di esso in quest' epoca. — 9. Separazione delle sorti nostre da quelle dell'alta e media Italia. — io. Libera costituzione municipale accordata ai Teramani dal vescovo Sasso nel 1207; forma della medesima; podestà e magistrati ivi concessi.— 11. Editto del vescovo Pietro IV nel 1229 a favore de' nuovi possessori ed abitanti in Teramo. — 12. Ragioni storiche di siffatte concessioni dei vescovi in Italia tratte dalla debolezza di questi e dalla potenza del popolo. — 13. Autorità vescovile e governo municipale in Teramo durante il breve periodo della sua soggezione al Papa nel secolo xin, tratti da una bolla del 1251. — 14. Fatti nostri comunali nei trambusti del regno per le fazioni angioina e sveva; podestà e statuti teramani nel 1286. — 15. Sforzi dei nostri per ripopolare la città e patti di cittadinanza co' vicini paesi. — 16. Patti di unioni con quelli più grandi.— 17. Sguardo comparativo su di essi considerati nel loro vario aspetto politico, feudale, giuridico, organico, amministrativo ed economico. — 18. Parallelo Jei medesimi consimili di altre città italiane. — 19. Danni seguiti dal soverchio zelo de' Teramani per tali patti, e transazioni co' nobili vicini. — 20. Regi! ostacoli a tali patti superati. — 21. Relazioni di guerra e di pace co' vicini comuni, siccome Ascoli e Campii. — 22. Relazioni e lotte coi feudatarii forestieri.
i. Eccoci con questo capitolo entrati nel periodo più importante dell'epoca medioevale, in quel periodo che comprende i fatti più notevoli della storia del nostro comune, il quale, se allora, non tanto per difetto di virtù propria, quanto per esser parte infelice del regno di Napoli, non assorse a quella potenza ed autonomia, alle quali si elevarono le città dell'alta e media Italia, pur si tenne vicinis-simo ad esse, facendo supremi sforzi contro la regia potenza per mantenere quei diritti, di cui erano più gelosi i comuni italiani,
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (126/635)
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