Il Comune Teramano di Francesco Savini
Cap. X - Suo svólgimentoce suoi atti nel periodo di libertą (1207-1292). I 39
pił ora esistente nell'archivio nostro comunale, Guglielmo, iVarco e Raggiera, signori del castello di Caprafico, gią divenuti cittadini di Terarnb, giurano al podestą di questa, Guglielmo di Stolto di Ascoli, al comune ed a tutti i cittadini « di ubbidire come questi « ai mandati, che quel podestą loro ingiungesse »; Neppure in questo atto si fa parola del vescovo, per quanto almeno ne riferisce l'An-tjnori. Un altro patto de' 3 aprile del 1256, che riferisce il Muzii (i), ma che non esiste ora pił in archivio, fu conchiuso fra Riccardo vescovo aprutino, Roberto d'Ischia podestą di Teramo, e tutto il comune della cittą da una parte, e Roberto di Riparattieri dall'altra. Costui, alla presenza de' suoi figli, promise per sé e pe' suoi vassalli di Sparazzano e di Aitino (2) di abitare in Teramo con le condizioni suddette, cioč di ritenere il dominio di essi vassalli anche dopo che questi erano divenuti abitatori di quella cittą. Il Muzii anzi riferisce il principio di quest'atto che noi qui crediamo utile alla conoscenza delle cose comunali nostre in quel tempo ripetere: «iBreve recordationis pacti vel convenientie, que facta est « in ter dórninłui Riccardłm venerabilem episcopum Aprutinum, « Roberturn de Yscla teramentium potestatern, et totum commune « civitaris predicte. ex una partEj et. dominum Roberturn de Ripa « Rapterii ex altera ».. Anche i villaggi, che andavan liberi dalla suggezione fetida^ s'aggregavano alla vicina cittą e scendevano ad abitarla con le medesime condizioni. Cosģ aveva Miano operato poco prima cóli un patto del primo aprile del 1251, di cui il Muzii (3) ci riporta il seguente squarcio : « Universitas castri Miani « et cóllis Mąnduhi (4) constituit et ordinavit Petrum Gentilis et « Valentinum Miani de Miano suos legitimos sindicos ad recipiendos casalinos in civitate Terami a sindicis ipsius civitatis « gratis, tara prņ ipsrs sindicis, quam prņ omnibus hominibus habitatoribus dicti eastri Miani et cóllis Manduni, promictens habitare in Teramo secundum quod homines de Nereto et de Turri (5) « villis Terami, .etc. ». E con gli stessi patti, narra il nostro cronista, altri cinque signori dei castelli co' loro vassalli vennero in quegli anni a ripopolar Teramo e ne accenna le scritture senza
(1) Muzn, Star, di Teramo, dial. 2°.
(2) MUZII, op. e loc. cit., chiama questi.villaggi.gią distruttiva' suoi tempi
(3) Muzn, op. e loc. cit.
(4) Villa distrutta,- di cui il PALMA (II, 20) pone le ruine a due miglia al sud sud-ovest di Teramo nel sito or detto S. Severo.
(5) Villaggi ora anch'essi disfrutti.
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (161/635)
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