Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      Parte III - II comune teramano nell'evo medio.
      « di tanto spazio, quanto ne potessero lavorare in un giorno due « operai. Promise di non molestare i cittadini, o i distrettuali per « quanto fossero tenuti a cagione delle desolazioni e delle distai zioni de' soprannominati castelli già suoi e de' suoi antecessori, « né delle robe mal tolte in quella desolazione dai cittadini. Restò « contento di quaranta libbre di volterrani a lui pagate dall' universila, e dall'opera di questa, che l'aveva coadiuvata, perché dal « vescovo e dal capitolo si locassero a lui tanti stabili, secondo i « privilegi della chiesa aprutina al vescovo devoluti » (i).
      1 6. Ma non solo i Teramani davano opera ad associare alle loro sorti i piccoli castelli d' intorno, ma si sforzavano altresì di aggregarsene ben maggiori, siccome seguiva nel secolo xiv in forma alquanto diversa. Se non che queste aggregazioni, seguendo in epoca posteriore a quella del periodo qui considerato, dovrebbero aver luogo nel seguente capitolo. Essendo esse però vere unioni municipali e non semplici compre, come furono quelle che, avvenute nello stesso secolo xiv, saranno tema del detto capitolo, e formando, a dir così, un tutt' insieme con le convenzioni di cittadinanza finora esaminate, noi, per rispetto alla materia, cadendo per eccezione in un leggiero anacronismo, faremo lor luogo in questo capitolo. Una di queste unioni seguì appunto nel 1327 con Montorio, sulla cui aggregazione esistevano fino a' tempi del Palma (2) quattro regii diplomi e due instrumenti, ora pur troppo perduti pel municipale archivio. Da essi, di cui da più ampia notizia l'Antinori (3), si trae che il re Roberto d'Angiò, consentendo alle richieste della città e per premio della costei fedeltà, ai 27 febbraio del 1327 incorporò ad essa (dopo che questa né ebbe pagato il prezzo ad Ugo di Serra del Balzo, signore di Montorio) quel castello con tutte le ville, i territorii e le giurisdizioni, con le condizioni di pagar alla regia corte l'adoa rispondente al servizio di tre soldati, di contribuire le tasse fiscali dovute dai Montoriesi, di ammettere, ma non costringere, alcuni di questi all'abitazione in Terarao, e reputarli tutti cittadini e del regio demanio. Tutte e due le università si accordarono, al dir del Palma (4), nel pagare alla corte mille once e al Del Balzo ottocento dieci. La-
      (1) Vi sono altri due ;itti, del 1273 e del 1294, riguardanti le regioni dei signori di Morricone coi Teramani, ma di essi, perché riferentisi ai gravi danni seguiti dai patti di cittadinanza, sarà trattato al luogo proprio di questi; cioè al $ i g seguente.
      (2) PALMA, op. cit., voi. II, pp. 55 e 56.
      (3) ANTINORI, \tu. cit. ad an. 1327 et 1328. /
      (4) PALMA, op. e loc. cit.


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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