Il Comune Teramano di Francesco Savini

Pagina (165/635)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      Cap. X - Sup svolgimento e suoi atti nel periodo di liberti (1207-1292). 143
      montandosi poco stante i Teramani che i Montoriesi non volessero pagar le spese e i balzelli, il re, con mandati dei 29 aprile e degli 8 maggio dello stesso anno 1327, intimò a questi ultimi di sborsare insieme coi primi i pagamenti fiscali e di ubbidire nelle cause civili e criminali al capitano di Teramo. Si fu in seguito di ciò che ambedue le università fecero un solenne patto di cittadinanza, di cui, per la grande importanza, è pregio dell'opera riferir qui il transunto, che ce ne da 1'Antinori (i): « I tre sindici di Montorio, « Montanario di Palmerio, Nicolo di Benvenuto e Rainaldo di Nicoletta ai 24 di giugno del 1327, promisero ai due sindici di « Teramo ser Berardo di ser Pascale, e notar lacopo di Paolo « di Odemondo fedele e perpetua cittadinanza, salvo l'onore del re; «ubbidienza agli ufficiali della città in tutto il solito de* veri citladini, dipendenza (2) ali' onore e stato di essa, resistenza ed «ovviamente a chiunque volesse attentare contro: contribuzione « a tutti i pesi per rifazione di muri, di fontane, di ponti, di strade, « o di altre opere pubbliche, da fare di nuovo, o da ristorare in « quella, eccettuate le regie collette ; che essi pagheranno, secondo « che dalla regia corte saranno imposte al loro castello. I sindici « di Teramo vicendevolmente promisero a quei di Montorio di « conservare loro tutti i privilegi, e immunità, e di comunicare « quelli, di cui godono, e godranno i cittadini d'ogni specie. I « Montoriesi ratificarono la compra di Montorio, e de' Casali venduri da Ugone, già signore di esso, con tutte le giurisdizioni e « pertinenze alla città. Accettarono i privilegi reali a quella indulti « dell' assenso e dell' unione. Promisero di pagare la rata loro delle « mille once d' oro promesse al re, e delle ottocento e dieci altre « promesse ad Ugone pel prezzo del castello, come pure delle spese « fatte e da fare nei pagamenti di quelle somme ai tesorieri dell'uno e dell'altro, e si promisero reciprocamente l'osservanza dei « patti fra loro stabiliti. Furono, che si conservasse, e si aumentasse per ben comune il mercato di Montorio in ogni giovedì, « ma vi si imponesse dai Teramani la gabella del quartuccio : che « nelle Decorrenze di fare fossi, muri, fontane, ponti e altri edifici « pubblici per la città, quei di Montorio non fossero costretti a « venire personalmente, ma fatto prima l'apprezzo fedele ne pagas-
      (1) ANTINORI, op. e loc. cit., ove cosi si cita quel patto : « Instr. r. N. « Corrai). Berard. Marci, act. Teram. 1327, 24 Imi. Ind. io, Reg. Robert. an. 19, « cum insert. alior. enunciai, in Archiv. Civ. Teram. n. 13 - rnis. Delficus ».
      (2) Forse in luogo di « difesa ».


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

Pagina (165/635)






Teramani Montoriesi Teramo Antinori Montorio Palmerio Nicolo Benvenuto Rainaldo Nicoletta Berardo Pascale Paolo Odemondo Teramo Montorio Montorio Casali Ugone Ugone Montorio Teramani Decorrenze Montorio Imi Reg Archiv Teramo Montoriesi Instr Teram Ind Teram Delficus