Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      Cap. XI - Sue condizioni nel periodo di libertà. 165
      CAPITOLO XI. Sue condizioni nel periodo di libertà.
      SOMMARIO: i. Condizioni economiche: tasse, fiere e mercato, industrie, monete e misure. — 2. Condizioni demografiche : popolazione del comune nel 1276. — 3. Condizioni edilizie: prospere, erezione de' templi di S. Francesco e di S. Domenico.
      i. Narrati nel precedente capitolo i fatti del comune, passiamo ora a dire qualche cosa delle condizioni economiche, demografiche ed edilizie di Teramo durante il secolo xm, cioè durante un periodo che, mentre fu il più libero, è pur da notarsi (in un col seguente secolo xiv) quale il più prospero della nostra storia municipale. Pel primo capo non possediamo troppa copia di notizie, ma pur sappiamo pel detto indietro (cap. x, § 14), che il danaro pubblico amministravasi dal podestà, il quale però, finito l'ufficio, doveva render conto di quello, e che uno dei modi più efficaci (e forse l'unico), che aveva in mano il potere centrale allora, era la multa, a cui Teramo, siccome abbiamo detto nell'antecedente paragrafo, dovè assoggettarsi nel 1286. Si noti altresì che la nostra città, considerata innanzi al re qual feudo del vescovo, non pagava alcuna tassa al tesoro regio, ma solo il vescovo sborsava la comune adoa de' feudatarii, restando essa gravata dai balzelli fiscali soltanto allorché s' ebbe il regio capitano e perdette l'autonomia comunale al principio del secolo xiv, siccome narreremo al proprio luogo. Ma se il fisco regio non esigeva allora, per tale ragione, veruna tassa propriamente detta, ben trovava modo di riscuotere somme di danaro, sotto forma di donativi, che esso asseriva liberalmente offerte. Difatti abbiamo trovata nei registri angioini una regia intimazione degli 8 luglio del 1293, sesta indizione (i), fatta « ludici Rogerio de Piscaria, quod exigat ab hominibus Terami « uncias auri quadraginta » pel dono liberalìter offerto al re.
      Si avviene pure alla parte economica il dire delle fiere e del mercato. Delle prime veramente abbiamo memoria certa nel seguente secolo xiv e quindi nel luogo di questo (cap. xm) ne parleremo,
      (i) Arch. di Stato di Napoli, Reg. Carol. II, 1292, C; voi. 60, fol. 153.


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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