Il Comune Teramano di Francesco Savini
Cap. XI - Sue condizioni nel periodo di libertà.
braio del 1276 (i), ove fra altro si dice che l'università di Teramo contava allora 1500 « focularia », che, giusta il computo comune, rispondono a 7500 abitanti, e tutt'al più a 9000, se vogliasi adottare la moltiplicazione del 6, invece del 5, onde supplire al difetto dell'anagrafe, che, per tema de' pesi fiscali, faceasi allora alquanto inferiore al vero.
3. Ed ora veniamo allo stato edilizio della nostra città in questo secolo xm. Dovremmo dir prima delle parti (terra vecchia, terra nuova e terra di fuori), in cui essa andava divisa e de' sestieri della medesima. Ma siccome di ciò non abbiamo notizie proprio contemporanee, così ne terremo discorso quando tratteremo del periodo delle fazioni e delle signorie, durante il quale son più copiose le notizie per questo riguardo. Intanto diremo che in quanto ai pubblici edifizii e propriamente a palazzi comunali non hassene novella; anzi da un documento del 1297 (2) si trae che il giudice, capo del comune, rendeva giustizia nella casa « olim domini « Guodofredi » non sappiamo se d'altri o se acquistata dalla città per tale scopo. Dobbiamo pure supporre che il civil magistrato non avesse allora sede propria, giacché gli atti suoi di maggiore importanza si compivano nel palazzo vescovile « in palatio domini « episcopi », siccome avvenne pel patto di cittadinanza con quei di Fronti dei 15 gennaio del 1287 (doc. xi). Non perciò si può dire che l'arte edilizia non fiorisse allora in Teramo; anzi appartengono a questo secolo ed al seguente le migliori fabbriche della città; ed, oltre il citato palazzo vescovile, ne sieno saggi i maestosi ed eleganti templi di S. Francesco e di S. Domenico eretti appunto nel secolo xni, ed a* nostri giorni malamente conciati l'uno da malinteso recente restauro e l'altro da tramutamento in quartiere militare.
Possiamo noi dunque argomentare, chiudendo qui il capitolo, che il commercio e l' industria, e lo stato edilizio furono, ne' narrati tempi, sì floridi che il secolo xm può a ragione segnare l'epoca siccome della maggiore libertà, così ancora della più grande prosperità economica che godessero i nostri padri.
(1) Arch. Com. di Teramo, Atti de' principi, perg. n. HI.
(2) Arch. dì S. Gio. in Teramo, perg. n. 14.
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (189/635)
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