Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      Cap. XIII - Suoi atti nel periodo semi-libero (1292-1388). 199
      mentovato nel documento del 1327 (cap. x, § 16), ci fa supporre che i Teramani sostenessero, come nelle altre volte, la parte guelfa in questi moti del 1315. Chiuderemo dunque questo paragrafo col dire che, sebbene in esso non godiamo di quella sicurezza di notizie, la quale suole accompagnare le nostre ricerche, pure possiamo con sufficiente probabilità, seguendo il grande canone storico del Muratori (i) intorno le congetture, ritenere che Teramo anche in questo inizio di secolo seguisse la bandiera guelfa, sapendo insieme, nelle lotte co' vicini baroni, trame suo prò col fortificare la compagine municipale e con l'accrescere il proprio territorio.
      9. Dai rapporti bellicosi co' vicini baroni, passiamo ora a quelli non meno di guerra che di pace intervenuti fra il nostro comune e quelli prossimi. Purtroppo in questo secolo continuavano i dissidii dell'antecedente, quando abbiamo veduto (cap. x, § 21) accapigliarsi le genti di Teramo e di Campii pel tanto contrastato possesso di Melatine. Narrano difatti i nostri annali gli eventi guerreschi seguiti fra i Teramani e i Camplesi nel 1369, sempre pel possesso della montagna di Melatine, ora detta di Battaglia, allorquando i primi corsero ad invadere il territorio de' secondi e, dopo aver suonato ad arme la campana grande e spiegate le bandiere, « cura banderiis explicatis », come dice una carta citata dal Muzii (2), occuparono quella montagna, devastando tutt'ali' intorno la campagna. I Camplesi allora si rivolsero alla regina Giovanna I, la quale obbligò i due comuni a far pace tra loro ; questa seguì subito dopo ai io dicembre del 1371, giusta il documento esaminato dal Palma (3), col rimettersi scambievolmente le offese e col darsi il bacio di concordia, restando con ciò il combattuto monte a Campii, che poco innanzi ne aveva avuto giuridicamente ragione. Si vegga intanto quanta libertà, o licenza, godevano i comuni in quell'epoca, quando si facevano guerra tra loro e con le debite forme alzando altresì le proprie bandiere, e chiudendo a giusto tempo il periodo guerresco con solenni trattati di pace. Gli strascichi di questi dissidii continuarono ancora a lungo, siccome voleva l'indole dei tempi, oltrepassando il periodo considerato in questo capitolo. Non ce ne dovremmo quindi occupare, ma ne faremo cenno solo per dar conto al lettore della fine ch'ebbe la lunga questione. Tuttora nel secolo xvi questa durava e Teramo e Campii si contendevano il
      (1) MURATORI, Annali d'Italia, ad an. 816.
      (2) Muzn, op. cit., dial. 2°.
      (3) PALMA, op. cit., voi. II, p. 75.


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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