Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      Parte III - II comune teramano nell'evo medio.
      giacché nella suddetta carta del 1373 il mastro giurato, essendo nominato tra i magistrati cittadini, è senza meno da reputarsi ufficiale del comune (i). II suo ufficio poi appare dallo stesso diplòma angioino del 1347, secondo il quale egli custodiva la quiete pubblica, punendo i delitti e consegnando i delinquenti ai magistrati, mostrandosi cosi i .' aiik'.'Je di polizia d'allora. Ora dobbiamo vedere se siffatta regia menzione del 1373 basti a provare l'esistenza fra noi di tal magistrato in questo tempo. Da una parte il leggere nel citato diploma del 1347 stabilita la elezione del mastro giurato per tutta .la provincia d'Abruzzo ulteriore « civitate Aquila dumtaxat « èxcepta », la quale, come ognun sa, reggevasi allora a libero comune con soggezione puramente nominale ai re di Napoli, e il vedere il nostro diploma del 1373 indirizzato anche al mastro giurato, ci fanno credere (l'eccezione favorendo solo l'Aquila, prova negativa, ed il re dirigendosi al mastro giurato di Teramo, prova positiva), che anche fra noi sia esistito il mastro giurato. Dall'altro canto poi, non essendovi, come si è detto, alcuno indizio nostro locale del medesimo, potremmo supporlo non esistente in Teramo ; potendo insieme in questa ipotesi spiegarne la regia menzione come fatta genericamente e senz'a che siasi badato al caso speciale di Teramo. Del resto la cosa essendo un po' dubbia, ne rimetteremo il giudizio al lettore, pur confessando di essere piuttosto inchinati a credere, per la forza del suddetto doppio argomento negativo e. positivo, all'esistenza del mastro giurato in Teramo durante il presente periodo della nostra storia municipale (2).
      14. Dagli ufficiali passiamo ora ai servi del comune. Di essi abbiamo per questo tempo non copiose ma precise notizie, per le quali sappiamo che la città teneva a' suoi servigli baiuli, ossieno uscieri, ed inoltre due trombette, un tamburiere ed un suonatore di cornamusa, una mezza banda musicale, diremmo oggi. Tanto traiamo da un diploma della regina Giovanna I dei .20 aprile del 1374, non visto dal Palma, però tuttora esistente nel nostro ar-
      posteriore ali epoca qui considerata. In esso si ordina all'università di S. Severo che il mastre giurato vada soggetto al regio capitano.
      (1) Certo tale era il mastro giurato in Atri, giacché nel Comune atriana del sig. L. SORRICCHIO (Atri, 1893, a p. 515) trovasi pubblicato un diploma del 1364, con cui la regina Giovanna ordina che i mastri giurati e i giudici, scelti fra i letterati e i giurisperiti, sieno eletti dalla maggioranza dei cittadini atrìani.
      (2) Un mastro giurato esistette certamente a Teramo assai più tardi, nel secolo xvi cioè, ma di ciò si dirà al luogo debito, ossia nel cap. xxn, § 5.


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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