Il Comune Teramano di Francesco Savini
Cap. XVI - Suoi atti nel periodo delle fazioni e delle signorie (1388-1507).
ottenere prima la tutela del nipote e poi il ducato di Milano ? — Ma torniamo ai nostri fatti municipali.
4. Oltre la narrata cooperazione del magistrato alla signoria teramana di Giosia, dobbiamo noi anche conoscere lo stato e gli atti di quello nella nuova dipendenza. A tal fine molto gioverà l'esame dei capitoli ottenuti pei cittadini dall'Acquaviva ed esistiti fino ai tempi del Palma neh' archivio comunale ; noi li riporteremmo fra i documenti, ma non essendo ora più possibile, ci staremo paghi a riferirne il contenuto dall'Antinori (i), il quale, al solito, ce ne fornisce un più largo transunto di quello datoci dal Palma (2), ambedue traendolo da un instrumento teramano dei 14 febbraio del 1425: (3). Eccolo secondo le parole dell'Ammon : « Ai 2 d'agosto « (del 1424) la città propose avanti a Giosia, che disse illustre ed « eccelso, in Celiino dov'ei dimorava perche fossero accordati (essi « capitoli). Eccone lo stesso tenore : Domandarono gli uomini di « Terarno, fedeli servitori, e l'università della sua città remissione «di ogni delitto d'omicidj, depredazioni, carcerazioni, incendj di « torri e castelli fino a quel di anche de' contadini, e di qualunque « novità fatta in città. La conferma de' privilegi e la concessione « delle rappresaglie eccettuate (?) ne' territorj d'Arquata e di Loreto. « A pie di questo rescrisse Giosia : Placet. 2. Che Stefano di Carrara, capitai nemico della città e dello Stato per invidia e mal'opre « non possa esercitare niun atto vescovile in essa, o nel distretto, « né tampoco pel vicario, né percepire frutti da Territorj delle Terre « unite, anzi operare colla Regina e col Papa per la rimozione o « mutazione di lui. Soscritto: Spettando al Papa farà il possibile per « sua parte. 3. Che i cittadini stanti fuori di Teramo, e riputati « usciti (4), specialmente i discendenti dell'anima infelice e maledetta d'Erricodi Melatine, Berardo e Giovanni figli di Niccola « Paladini e loro progenie ; e notar Bucciarello di Antonio e prole « siano sbandeggiati in perpetuo come ribelli ; i possessori de' loro « beni, e de' beni d'altri usciti, difesi, e fino chi occupasse beni «d'usciti in avvenire. A questo Giosia diede il placet pel passato: « riserbo a sé l'arbitrio pel futuro. 4. Tutte le cause Civili o Cri-
(1) ANTINORI, .Vcm. niss. di 'forame (nella bibl. Prov. d'Aquila), ad an. 1442.
(2) PALMA, op. cit., voi. II, p. 107.
(5) Cosi ne da le note archivistiche 1'ANTINORI (loc. cit.): « Confirm. Capitul. Dal. Celiiti. 2 Aug. 1424, Ind. 2. p. m. Meliorat. Cancell. losiae et redact. in pubi, forni. Teram. 1425, 14 Feb. Ind. 3. Regin. loh. a. II, p. m. « Notar. Petr. Butii lacobi in arch. Civit. ».
(4) Fuorusciti.
| |
Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
|
Pagina (259/635)
|
Milano Giosia Acquaviva Palma Antinori Palma Ammon Giosia Celiino Domandarono Arquata Loreto Giosia Placet Stefano Carrara Stato Territorj Terre Regina Papa Spettando Papa Teramo Erricodi Melatine Berardo Giovanni Niccola Bucciarello Antonio Giosia Civili Cri- Vcm Aquila Aug Ind Feb Fuorusciti Terarno Paladini Teram Ind Civit
|