Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      Cap. XVI - Suoi atti nel periodo delle fazioni e delle signorie (1388-1507). 24!
      soltanto si fa menzione delle vecchie leggi, ma anche nel corpo delle nuove esse son ricordate una volta sotto il nome di peran-tiquas assisias, e un' altra (i) sotto quello di volumine assisiarum veterum. Da quel bisogno di rinnovamento uscì dunque la compilazione del 1440, che tale dobbiamo chiamarla rispetto agli statuti del secolo xnr. Non ci porremo noi qui certo a rifare uno studio sulla medesima, avendolo già compito alla meglio in uno scritto speciale, che accompagna il testo originale degli statuti del 1440, edito da noi pure per la prima volta (2) ; solo qui ne diremo quel tanto che reputeremo opportuno alla piena intelligenza della materia municipale considerata nel presente lavoro. Noteremo dunque in prima, oltre il diritto di fare statuti, risultante dal fatto stesso qui contemplato ed inoltre generale nelle città regnicele, che esso esercitavasi anche in quelle soggette alla dominazione feudale : difatti, per starci paghi agli esempi vicini, citeremo gli statuti compilati nel secolo xvi da Atri, sottoposta allora ai suoi duchi Acqua-viva (3), e da Campii, signoreggiata dai Farnesi duchi di Parma (4). In quanto all'epoca di questa compilazione teramana, osserveremo in secondo luogo, che essa seguì nel 1440, siccome dichiarasi in fine del codice, notando nel tempo stesso che nel testo appare una contraddizione tra quella data e il regnante di Alfonso di Aragona più volte riportato. È mestieri quindi spiegarla, giacché pe' documenti patrii, siccome dimostrammo nel citato studio (5), si sa che quel regnante non fu adottato fra noi se non dal 1443. I Teramani dunque, dopo i torbidi del regno, e tornato Alfonso a dominare in tutto questo nel 1443, vollero in certo modo mostrare di essere stati fedeli a quel principe anche durante l'avversa fortuna e quindi, tolta ogni menzione dello Sforza, nemico degli Aragonesi, nel codice, vi soprapposero quella del re Alfonso. La cosa è evidente per le abrasioni che ivi si scorgono del nome di Francesco Sforza, non sempre ben cancellato, non meno che per le allusioni che al costui dominio nello stesso codice si trovano, siccome più diftusa-
      (1) Stat. teram. del 1440, lib. I, rubr. xxm, et lib. II, rubr. x (Ediz. qui sotto cit.).
      (2) FR. SAVINÌ, Sugli Stat. teram. del 1440, studio, Firenze, Barbèra, 1889 e Stai, del coni, di Teramo del 1440 (Testo originale), Firenze, Barbèra, 1889.
      (3) Statuto municipale di Atri, per la prima volta pubbl. ed annotato da GABRIELE CHERUBINI, Atri, 1887, in-4° di pp. x-142.
      (4) Statuto di Campii, che giace ancora ms. nella bibl. del Liceo di Te-ramo tra le carte PALMA, tom. XIV.
      (5) FR. SAVINI, Stud. cit., Proemio, § 7.
      SÌVINI, // comune teramano. 16


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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