Il Comune Teramano di Francesco Savini
24° Parte III - II comune teramano nell' évo medio.
Sono pci notevoli in questo diploma, oltre le cose riguardanti l'organismo del comune e che saranno argomento del capitolo xix, varie altre : così 1* ottenuta esclusione dal capitanato di Teramo di ogni napoletano, esclusione che si afferma già stabilita in privilegii teramani e che vedremo anche estesa ad altre contrade nel diploma del 1465 (§ 11) : ciò ci mostra, oltrecchè antica tra noi 1' avversione all'elemento, come oggi si direbbe, napoletano, che essa inoltre derivasse da abusi di potere che gli ufficiali di quella città doveano esser soliti commettere in Teramo (i). Il capitolo 13°, riguardante i vantaggi a prò degli ebrei teramani, prova che questi fiorivano nella nostra città, e, come sempre, tra il ceto de' commercianti (2). Si scorge poi nei capitoli 7 ', 9' e 10° quanto i nostri antenati mirassero a circoscrivere l'esercizio dell'autorità regia in Teramo, badando che essa non si rafforzasse troppo col cumulare in una sola persona gli uffizii, siccome il governo della città e quello della cittadella e col soverchio prolungarsi degli stessi. Si noti anche ne' capitoli 14', 15°, 19° e 20° la cura del cittadino mae-strato di promuovere la prosperità economica della patria, specialmente mercé la diminuzione dille tasse, la facoltà comunale d'im-porle e la libera introduzione delle merci in Teramo. Ci pare finalmente pur degno di considerazione quel capitolo 17° che annulla a prò di un cittadino un processo per pubblico tumulto: ora ciò ci darebbe 1' aria di un favore, a dir così, partigiano, se non si potesse forse più giustamente stimarlo atto prudente e inteso a tórre ogni appiglio a future discordie. Ma procediamo nella narrazione.
9. Essa segue ben triste in questo tempo. Non era trascorso neppure un anno dalla data del surriferito privilegio, che s' ebbe pruova quanto poco valesse la regia parola dell'Aragonese. Ecco in breve come seguì la cosa. Il re Ferdinando, minacciato da esterni ed interni nemici, credè prudente accordarsi con essi e placarli. Prezzo della pace con questi ultimi e specialmente col più potente, qual' era Gio. Antonio Orsini, principe di Taranto e zio
(1) Curioso e sintomatico, come oggi si direbbe, quest'aborrimento delle nostre città dall'elemento napoletano! Il SORRICCHIO nel suo Comune atriano (Atri, 1893, a p. 289) pubblica un diploma del 1356, con cui Ludovico e Giovanna d'Angiò promettono solennemente di non mandare capitani napoletani a governare Atri.
(2) Nel nostro studio sugli Stai, teram. àt.11440, Firenze, 1889, p. 77, abbiamo detto che gli ebrei anche in questo anno esercitassero arti e commercio in Teramo.
| |
Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
|
Pagina (270/635)
|
Teramo Teramo Teramo Teramo Aragonese Ferdinando Gio Orsini Taranto Curioso Comune Atri Ludovico Giovanna Angiò Atri Stai Firenze Teramo Antonio
|