Il Comune Teramano di Francesco Savini
Cap. XVI - Suoi atti nel periodo delle fazioni e delle signorie (1388-1507). 2 57
« dies infaustus fuit caede fortissiinorum luvenum, qui cum.apud « Arcem Furnaroli praeliarentur acriter in hostes, occubuerunt. In « bis fuit acerrimus adolescens loannes, quem jactus quadrati lapidis « ab excelsa turre statini exanimem in terram stravit ». E poi segue il ricordo benefico del viaggio, però infruttuoso, degli oratori da noi riportato al citato luogo (§ 9).
13. Se il comune esercitava siffatti diritti di ragion pubblica e di potestà guerresca, molto più dovea esso usufruire quelli di genere privato, siccome di far vendite, permute e cose simili. È bene ancor di questi arrecare qui il saggio mercé un documento, eh' era già nell' archivio dei domenicani in Teramo ed ora serbasi fra le carte dello storico Palma (i). È un instrumento dei 21 di dicembre del 1449, da noi per intero riportato in fine (doc. xxiv), con cui l'università di Teramo, rappresentata da un suo sindaco, Andrea di Silvestro di Giacomo di Tommaso (Thome) di Teramo, alla presenza del dottor di leggi signor Luca de Maiorinis di Fran-cavilla, onorando giudice delle cause civili di detta città, si obbliga di pagare ai domenicani di Teramo, rappresentati dai procuratori ed economi della chiesa di S. Domenico, entro il termine di quattro anni, la somma di ottanta ducati alla ragione di sessanta bolognini di piccola moneta corrente per ognuno, per la permuta già fatta della chiesa di S. Angelo de le domne con quella di S. Anna di Teramo con un altro instrumento del notar Angelo de Roccha. Per sicurezza di questo pagamento il nostro comune ipotecava a favore de suddetti procuratori, di nome Giacomo di Valente e Giacomo di Matteo Virole alias Astolfo, venti ducati annui per quattro anni sulla gabella del macello. Ora noi conosciamo non solo tal fatto privato del nostro comune, ma anche la ragione del medesimo. Questa era, come ci narra il Palma (2), la volontà del medesimo d'introdurre in Teramo i minori osservanti : ottenne esso perciò il trasferimento delle monache da S. Angelo delle donne al monastero di S. Anna, ora annesso a quello di S. Giovanni, e insieme il cangiamento del titolo di S. Angelo nell' altro di S. Maria delle grazie tuttora esistente.
14. Assicuratasi il comune, come permettevano i tempi e consentiva la lealtà del principe, la propria indipendenza e quegli ampli diritti che ne' reggimenti politici del tempo potevano conseguire i comuni demaniali del regno, davasi esso tosto, in quel
(1) Carte PALMA nella bibl. del Liceo in Teramo, fase. IV, n. 7.
(2) PALMA, op. cit., voi. IV, p. 292.
SAVINI, // comune teramano. I?
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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