Il Comune Teramano di Francesco Savini
Cap. XXI - Sua costituzione oligarchica nel per. del patriziato (1507-1770). 333
così, oligarchica del reggimento comunale teramano, la quale fu la base storica del patriziato. Ma prima di tener discorso del modo e del tempo, in cui quel corpo ebbe vita, è mestieri esporre qui il fatto legale, che nel seno del nostro comune vi dette origine e che fu appunto la suddetta riforma. Ora di questa noi possiamo stabilire il modo e l'epoca precisa con la scorta de' nostri storici. Così il Palma (i), senza citare la fonte, ov' egli attinse la notizia, narra la cosa: «Alternandosi in Teramo i 24 eligibili (all'ufficio « di capi del magistrato') in un anno con altrettanti eligibili in un « altro, ne vennero dal 1562 a risultare quarantotto Notabili, 4 dei « quali esercitavano la bimestrale magistratura ed il resto componeva il Consiglio. Nel 1572 1' Uditore Giulio Cesare Manforte, « venuto in Teramo, a ricorso di qualcuno, cui il nuovo sistema « non andava a genio, ridusse a 24 i 48, facendo quadrimestrile « la durata del Magistrato; ed esclusi i Dottori di Legge dal numero dei 24, operarono in modo che il Parlamento generale « del 1574 rimise in piedi il reggimento dei quarantotto, il quale « seppe sostenersi poco meno di due secoli ». L' altro patrio storico, Pancrazio Palma, copiando il fratello, soggiunge (2) : « Rite petendosi per più anni le stesse note (di consiglieri), divennero « ereditarii per quasi due secoli, solo riparandosi l'estinzione delle « prime con l'aggregazione di altre distinte famiglie. Sì che formossi cosi un quasi patriziato ». Ma di tal nuovo instituto, rispondente ai novelli umori del tempo, non più fautore de' liberi reggimenti popolari, ma adagiantesi alla quiete di quelli aristocratici, più ampie e compiute notìzie, in un con le storiche cagioni, ci dava il Muzii in un' opera inedita, ed anzi smarrita fin dal secolo XVHI e prima quindi che il nostro Palma potesse utilizzarla. Essa è la seconda parte dei Dialoghi delle cose curiose, di cui la prima parte è soltanto alle stampe per cura del figlio Francesco Muzii (3) : dobbiamo ali' Antinori la conservazione della sostanza almeno di quella seconda parte. Noi quindi estrarremo dal lodato storico abruzzese le opportune notizie e con le stesse parole da lui adoperate e che sappiamo per esperienza soler ripetere quasi le identiche del Muzii. « II governo di Teramo - riferisce dunque « 1' Antinori (4) - quanto ali' Economico (cioè comunale) restava
(1) PALMA, op. cit, voi. Ili, p. 60.
(2) PALMA PANCRAZIO, Compend. della star, di Teramo,p. 129, Teramo, 1850.
(3) MUZII, Dialoghi delle cose curiose, parte I, Chicli, Isidoro Facii, 1612.
(4) ANTINORI, Mem. mss. cit., art. Teramo, ad an. 1562, ove si cita la
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (355/635)
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