Il Comune Teramano di Francesco Savini

Pagina (376/635)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

     
      J54 Parte IV - II comune teramano nell'evo moderro.
      CAPITOLO XXII. Suoi atti nel perìodo del patriziato (1507-1770).
      SOMMARIO: i. Il comune assicura nel 1517 con un regio diploma i suoi diritti e lo svolgimento della sua vita pubblica. — 2. Sue questioni di confini coi paesi vicini nel 1515. — 3. Questioni in quel tempo co' villaggi soggetti aspiranti alla separazione. — 4. Debole esercizio del suo diritto di sindacato sui regii governatori della città: saggio, di una sentenza di tal sindacato nel 1658. — 5. Sua azione durante le pesti e le carestie in tutto questo perìodo del patriziato. — 6. Riduzione della città nel 1562 da sestieri a quartieri. — 7. Conflitti tra il comune e la giurisdizione feudale del vescovo nel principio del secolo xvn presto composti. — 8. Nella rivoluzione di Masaniello del 1648 il comune si atteggia a favore del governo spagnuolo. — 9. Nell'invasione austriaca del regno del 1744 il magistrato cittadino se ne mostra fautore e n'è punito dal re Carlo III di Borbone. — io. Conflitto di precedenza coi regii governatori nel 1749. — il. Lite con Campii per l'aggregazione dei territorii di S. Atto e di S. Eleuterio finita nel 1756 a favore di Teramo.
      i. Abbiamo nel precedente capitolo esposto lo stato nuovo, in cui con l'evo moderno era entrato il comune nostro, e poi si adagiò per tutto il lungo periodo, che noi a ragione (cap. xxi, § i) intitolammo dal patriziato; il che ci è parso necessario preambolo al racconto degli atti suoi durante esso periodo. E, venendo ora a siffatta narrazione, veggiamo in prima quale appariva negli albori del novello periodo la vita del comune, e come questo curava venissero regolati dal potere supremo i proprii diritti e le sue precipue funzioni, assicurando innanzi tutto la sua libertà demaniale, e provvedendo poi al bene ed all'utilità dei cittadini. A far ciò bastevole e sicura materia ci porgerà il diploma della vedova regina Giovanna, in quel tempo, come narrammo (cap. xvi, § 23), singolare nostra sovrana, il quale noi qui esamineremo nel lato storico, riservandoci a trattarne sotto il riguardo del diritto municipale teramano nel capitolo (xxvn) dell'organismo del nostro comune durante il presente periodo del patriziato. Tal privilegio, serbato tuttora in copia nell'archivio comunitativo ed ampiamente


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

Pagina (376/635)






Masaniello Carlo III Borbone Campii S. Atto S. Eleuterio Teramo Giovanna Questioni Debole Riduzione Conflitti Conflitto Lite Atto