Il Comune Teramano di Francesco Savini
3°4 Parte IV - II comune teramano nell'evo moderno.
riguardo accenneremo. Tale si è il caso del capo del reggimento, come allora si diceva, Cecco Castelli, il quale, prostrato dalle persecuzioni perfino personali degli ufficiali spagnuoli, restò privo, sebbene robustissimo, di moto e di favella per un mese, come pure quello dell'altro magistrato Ceccone Nochicchia, che allora appunto fé' voto di non toccar più, per quanto vivesse, la soglia del pubblico palagio: e tenne parola.
6. S'ebbe in appresso una certa tregua in questi militari disertamente Nel 1548 notasi nonpertanto dal Muzii (i) l'alloggio in città di due compagnie italiane del capitano Sanità di Sulrnona e di Francesco Rastaldi di Tarante, le quali, se non danno economico, arrecarono ai cittadini molestia con le loro soldatesche inscienze, represse poi dal regio capitano della città, Ascanio Pistoi. Talvolta,siccome nel 15 63, riusciva al comune schivare i gravosi alloggiamenti col mandare, giusta una risoluzione del consiglio dei trentasei dei 2 j di ottobre di quell'anno citata dal Palma (2), una somma di danaro alla fanteria spagnuola reduce dalla Lombardia sptto le insegne di Antonio Guevara, e ciò « ad tollendas molestias quas « inferunt ». Se non che la piaga del mantenimento degli eserciti di passaggio infieriva sempre in ogni tempo sugli esausti erarii comunali: così Teramo nel 1632 dovè provvedere di orzo e di carne salata la cavalleria che marciava per l'alta Italia (3). Poco stante altri alloggi angariavano il nostro magistrato, quando, cioè, nel 1635 fu costretto a fornir d'albergo i capitani di linea venuti ad assoldar gente per la guerra allora scoppiata fra Filippo IV di Spagna e Luigi XIII di Francia (4). Ne' tempi successivi tali passaggi non furono sì frequenti (a parte le milizie dimoranti in città contro i banditi, di cui appresso (§ 8)) ; ma qualche saggio se n'ebbe pure nel principio del seguente secolo; siccome nel 1718, allorquando la città nostra con gli altri comuni somministrò l'orzo ai cavalli imperiali di passaggio per Giulia (j).
7. Abbiamo finora recitato la triste e monotona litania dei tormenti di Marte, che in tutto questo lungo e terribile periodo torturavano la già tanto misera vita comunale nostra; ma non è meno importante alla conoscenza di questa stessa vita intima, tema
(1) MUZII, op. e loc. cit.
(2) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 47.
(3) PALMA, op. cit., voi. IH, p. 114.
(4) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 120.
(5) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 197.
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (406/635)
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