Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      Parte IV - II comune teramano nell'evo moderno.
      subito una compagnia di fanti del capitano Guglielmo' Giosla, commissario cantra delinquente*, secondo trasse il Palma (i) da un registro di atti del consiglio comunale; più tardi, nel 1580, Teramo dovette albergare allo stesso scopo una compagnia di gente d'arnie del luogotenente Pietro Jacopo da Feltre, tormento che in quell'anno si aggiunse alla terribile epidemia d'un mal di petto detto del castrone, la quale, a detta del Muzii (2), rapi a Teramo più di mille cittadini. L'anno seguente non mancarono i soliti alloggiamenti, forniti alla compagnia di cavallegieri del capitano don Ro-drigo Zabatta(3); anzi da detto anno fino al 1 587 dimorarono sempre in città le soldatesche, come giustamente argomenta il Palma (4) dalla frequenza de' matrimonii di militi spagnuoli e fiamminghi da lui notata nel registro parrocchiale di quegli anni (5). E la serie degli alloggi continua sempre. Nel 1 60 1 presero stanza fra noi la compagnia del duca di Sessa e le milizie dirette contro i banditi da Francesco Caracciolo, marchese di Bitetto, governatore e capitano a guerra degli Abruzzi (6), siccome nel 1 6 1 o alcune genti d'arme (7). Nel 1631 poi sappiamo già dimorante da molto tempo in Teramo la compagnia di lance del contestabile Colonna (8). Ancor maggiore fu il peso di simili alloggiamenti nel 1669, allorché il nostro e i vicini comuni dovettero supportarlo per le tre compagnie di fanti spagnuoli di Girolamo Lavagnes, di Matteo Bennetti e di Francesco Strada venute a combattere i banditi di Valle Castellana (9). E in siniil modo e quasi incessantemente corse la bisogna fino al 1 684, quando, cioè, la mala pianta di que' masnadieri non si sradicò, più che con l'armi di Spagna, con le mani proprie, giacché, giusta il detto popolare in uso fino ai tempi del Palma (io), « i banditi allora finirono, quando se la pigliarono tra « loro ». E così la povera città ebbe a sentirne i danni direttamente con le devastazioni, gli incendii e gli omicida di que' la-
      ti) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 47.
      (2) MUZH, Dia/, di varie lettioni, giorn. i*
      (3) PALMA, op. cit., voi. Ili, p, 67.
      (4) PALMA, op. e loc. cit.
      (5) Arch. Capitolare di Teramo, n. 72.
      (6) PALMA, op. cit, voi. Ili, p. 103.
      (7) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 106. (3) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 114. (9) PALMA, op. cit. voi. Ili, p. 148.
      (io) PALMA, op. cit. voi. Ili, p..i7Ó.


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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