Il Comune Teramano di Francesco Savini
Cap. XXIV -Sua azione contro i danni mil. nel per. del patriz. (1507-1770).
Aironi, e indirettamente col dar continuo ricetto alle molestissime soldatesche dei re di Spagna.
9. Ma i guai de' miseri comuni non avean termine con gli alloggi militari, passeggieri o stabili che fossero; che essi eran gravati altresì da un proprio tributo di Marte. Una legge speciale dei 23 di ,-iprile del 1563 (i) ingiungeva ai medesimi di fornire, proporzionatamente al numero dei fuochi, una milizia pedestre, detta nuova o provinciale, o anche volgarmente del battaglione, intesa a difendere il littorale adriatico contro le armate turchesche. Tale milizia, che per quasi due secoli costò spese immense ai comuni, siccome vedremo nel capitolo delle vicende finanziarie durante questo periodo della nostra storia municipale, fu anche e spesso adoperata contro i banditi. V erano anche le mostre di questi nuovi soldati, e sempre, s'intende, a spese delle università, siccome avvenne nel 1578 a Tortoreto e a Lanciano, e per ordine di Vincenzo Carafa, governatore dei due Abruzzi (2). Ma que' pedoni non bastavano ai nostri signori, i quali vollero altresì aggiungervi i cavalieri, detti poi del sacchetto, forse, suppone il Palma (3), dalla forma delle loro giberne: eran chiamati pure di ordinario presidio, perché doveano stare sempre in provincia; ma pur troppo sappiamo che ne uscivano, e che anzi andavano fuor del regno, siccome avvenne nel 1625, quando furono spediti a Milano, e nel 1632, allorché cavalcarono per Napoli, e sempre a spese del comune. In quanto ai fanti della milizia provinciale, la regione teramana ne contava due compagnie sotto il comando del capitano spagnuolo Francesco luherno (4): esse furono passate in rivista straordinaria a Teramo nel 1632 dal duca d' Ascoli, visitatore generale delle milizie e fortezze del regno (5).
10. Prima di chiudere il capitolo delle varie e pur infinite militari vessazioni subite dal comune teramano in questo miserando periodo, e dell'azione sua contro le medesime, dobbiamo far cenno di quei pesi che gli cadevano addosso nelle, circostanze straordinarie di guerra. Allora al magistrato toccava prender norma, come ora si direbbe, dagli avvenimenti. Cosi nel 1557, anno nel regno memorabile per l'invasione francese del duca di Guisa, e più fra
(!) Pragmat. II, De re militari, tit. 205. (2) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 62. (}) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 213.
(4) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 11;.
(5) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 114.
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (409/635)
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