Il Comune Teramano di Francesco Savini
580 Parte IV - II comune teramano nell'evo moderno.
noi per l'assedio invittamente sostenuto da Civitella contro quest'ultimo. Allora i nostri, ammaestrati dal terribile esempio del sacco patito dalla vicina Campii per quelle genti, lor si arresero senza tentare alcuna resistenza. Possiamo intanto credere che, se le medesime sostarono qualche tempo in Teramo, ciò seguisse a spese di questa. Allorquando poi qualche altro fiuto di guerra interna accadesse nel regno, siccome quelli cagionati dalla sollevazione napoletana di Alasaniello nel 1648, Teramo, provvedendo forse al suo utile maggiore, si dichiarò contraria, come narrammo al proprio luogo (cap. xxiu, § 8), ai sollevati, ed ebbe perciò ad ospitare le truppe regie del generale Michele Pigliateli! (i). In un'altra congiuntura più a noi vicina di guerra, quale si fu l'invasione austriaca del regno nel 1744 contro il re Carlo III di Barbone, Teramo adottò un contegno del tutto diverso, patendone, come pur raccontammo, estremi danni (cap. xxm, § 9): essa accolse festevolmente gl'imperiali, che per queste nostre contrade entravano nel regno, ospitandoli insieme a sue spese. E questo si fu l'ultima gravezza militare, che per avventura sentisse la nostra città durante il presente periodo del patriziato, che poi trascorse placido e sereno insino al suo termine.
(i) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 135.
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (410/635)
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