Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      Cap. XXV- Sue vicende finanziarie nel periodo del patriziato (1507-1770). 3 9 '
      4. Eppure ancor più gravi furono i danni delle milizie, che si acquartieravano allora inTeramo; e noi abbiamo già mostrato con un apposito capitolo (xxiv) quali e quanti essi si fossero. Così ivi vedemmo il Muzii calcolare a ducati 200,000 le spese degli alloggi militari subiti dal 1520 al 1540 (§ i); a 22,500 quelle erogate nel 1526, a 20,000 nel 1528 (§ 2); oltre i mutui forzati fatti alle milizie, siccome quello di ducati 3000 nel 1536 (§ 2), e le multe versate per rifiutato alloggio, quali si furono di ducati 4500 nel 1530 (§ 3) e di 3000 nel 1539 (§ 4). Nel 1530 s'ebbe una multa di 500 ducati per aver chiamati i banditi in città contro l'Alarcon (§ 3), e dovè inoltre subire le rappresaglie in danaro di siffatti uomini che volevano essere pagati (i). Abbiamo pur veduto (capitolo xxiv, 5 9), che le milizie provinciali erano a carico dei comuni già tanto gravati. Non è quindi da meravigliare se l'infelicissimo governo cittadino, per provvedere a si incredibili fiscali e militari esigenze, ricorresse all'estremo mezzo de' balzelli e persine dei pegni; e così nel 1540 esso impegnò a varii creditori la gabella della stadera e del macello, e impose insieme una nuova grossa colletta, come dice il Muzii (2): il parlamento, adunatosi a tal fine, la distribuì non per fuoco, come per lo innanzi, sibbene per libbra catastale alla ragione di undici grana per libbra, ed aumentò la gabella della macina sino a quattro quattrini il tomolo (3). Ma altre tasse erano ancora necessarie per le suddette milizie provinciali di comunale instituzionc: tale era quella di tre grana a fuoco dovuta pel loro mantenimento (4) : e non solo, giacché non mancavano le contribuzioni straordinarie derivate dall'obbligo di fornir loro le spese di viaggio e delle munizioni. Il peggio poi venne quando a quelle milizie pedestri volle il governo spaglinolo si aggiungessero, come notammo (cap. xxiv, § 9), i cavalleggieri, pe' quali s'impose una tassa di 25 grana a fuoco, e per una sola volta, ma con l'obbligo continuo di apprestare ai medesimi paglia ed orzo (5).
      5. A tutte queste calamità della volontà degli uomini si univano in questo scorcio di secolo anche quelle della natura, tra le quali è da annoverarsi la peste con le sue conseguenze fiscali. Per premunirsi contr'cssa primo obbligo di ogni paese era il manteni-
      (1) Cf. PALMA, op. cit, voi. Ili, p. 9.
      (2) MUZII, op cit., dial. 7°.
      (3) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 18.
      (4) PALMA, op. cit., voi. Ili, pp. 113 e 121.
      (5) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 114.


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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XV- Sue Teramo Muzii Alarcon Muzii