Il Comune Teramano di Francesco Savini
Cap. XXVI - Sue condizioni nel periodo del patriziato (1507-1770). 39)
« a Sindica'i di tredici mesi, e a condanna, e un altro reo di estorsioni venuto contro a lui per ordine della Vicaria, il Fiscale « dell' Udienza di Chieti Tommaso Giuliano soffri condanna di « rilegazione. Altro temendo di pena consimile fuggì dal Regno, « lasciando in casa di Giovanni di Berardo Foni la moglie e due « piccioli figli, Fabrizio e Carlo. Anche Martino di Febri, tuttoché « forte persecutore de Malvagi, non ebbe querele in sindacato, « anzi fu pianta la partenza di lui. Barnaba Triglianes Paggio del « Viceré Pietro di Toledo Governadore nel 1550 trovata la Città « ancora in fazioni, chiamati i Capi di quelle in Palazzo, ridusse « con bel discorso tutti a promessa di pace. Gli succedette Muzio « Miroballo, che la mantenne quieta fine al 1553, quando avendo « avuto in successore un Giovane dedito agli spassi, e trascurato « occasionò la rinnovazione delle inimicizie, e fino delle morti fino <- al 1559. Progettò che il Magistrato col consenso del Vescovo « avrebbe potuto eleggere quattro Canonici gravi in Pacieri continui, i quali s'intromettessero per ridurre le differenze prima « che si avanzassero: Che si rimettessero in piedi l'opere pie, trascurate in tutto o in parte ». Ora veggasi da questo tratto quale e quanta differenza nello spirito pubblico, come oggi si direbbe, risulta tra il contegno dimesso e non curante in questo secolo di inerzia, e quello serbato dal nostro magistrato e popolo nell'antecedente periodo, allorquando il primo domandava conto severo ai regii capitani del loro governo, e il secondo li trattava talvolta persine a colpi di bastone, siccome avvenne nel 1357 (cap. xm, § 6), e quando, siccome nel 1484 (cap. xvi, § 18), il primo regolava l'esercizio della loro autorità, moderandone gì' impeti intempestivi. Non erano per fermo questi i tempi, in cui il comune curava il suo diritto di proporre al re la nomina del capitano, e quali ci apparvero durante il precedente secolo xv (cap. xix, § 4). Ora invece esso accettava tacito i regii rappresentanti e di quella fatta descrittaci qui dal Muzii, dando anzi loro attestati « pieni di lodi « false », come egli scrive. E peggio ancora: il comune nel 1529 rinunziava a quel suo prezioso privilegio di proposta! La stessa viltà doveva poi mostrare il magistrato nelle calamità pubbliche ; e difatti nella peste del 1527 lo abbiamo visto fuggire insieme coi cittadini principali (cap. xxu, § 5).
Ecco dunque come in quest' epoca funesta, e pur troppo in tutta Italia, cadevano gli animi e con essi gli antichi e gloriosi instituti comunali ! Eppure in mezzo a tanto avvilimento è dovere dello storico notare quel ridestarsi del vecchio spirito e quelle forti
| |
Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
|
Pagina (421/635)
|
Sindica Vicaria Fiscale Udienza Chieti Tommaso Giuliano Regno Giovanni Berardo Foni Fabrizio Carlo Martino Febri Malvagi Triglianes Paggio Pietro Toledo Governadore Città Capi Palazzo Muzio Giovane Magistrato Vescovo Canonici Pacieri Muzii Italia Viceré
|