Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      Parte IV - II comune teramano nell'evo moderno.
      risoluzioni che nel 1521 vedemmo (cap. xxui, § 3) rinascere in petto ai Teramani in faccia alla prepotenza della famiglia Acqua-viva ansiosa di signoreggiarli. Ma furono pur troppo quelli gli ultimi lampi di una vita che s'andava spegnendo, pari alle estreme e convulse energie degli organismi morenti!
      Non deve quindi recar sorpresa se a tanta prostrazione morale s' unisse la decadenza degl' instituti municipali, specialmente nel colmo del presente periodo, quanto è dire nel secolo XVH. Così udiamo il Palma (i) lamentare intorno al 1671, che i parlamenti andavano in disuso e soggiungere anzi per l' archivio di Campii, andato disperso nei torbidi del 1860, che se talvolta essi si adunavano, erano poi interrotti per sopravvenuti « romori . . . « pe' notorii impedimenti ». E l'esempio deve certo valere anche per Teramo.
      Nondimeno nella fibra de' popoli non si perpetua lo stesso stato di abbattimento, a meno che non si tratti di quelli avviati ad una prossima fine. E tali davvero non sono le genti italichc destinate in maniera speciale a storici rinnovamenti. Si è perciò che noi vedemmo (cap. xxi, § io) risollevarsi gli animi nella fine di questo periodo al desiderio di partecipare alla vita pubblica ed in gran parte ottenere l'intento con l'ammissione del popolo nel governo municipale. Di tal moto noi narrammo già lo svolgimento e studiammo le cause (cap. xxi, § 12), né perciò è qui il luogo di ripetere il già detto.
      A meglio conoscere le condizioni morali del nostro comune durante il presente periodo, accenneremo da ultimo il contegno suo al cospetto dei grandi avvenimenti e delle notevoli mutazioni politiche del regno. Esso ci appare diverso secondo le diverse circostanze e i vari umori: ora circospetto, siccome nel 1557 in faccia agl'invasori francesi; ora ligio agli stranieri dominatori, come nella rivoluzione di Masaniello nel 1648, ed ora infine imprudente e leggiero, quale nell'occupazione austriaca del regno nel 1744, se-condochè noi narrammo al proprio luogo (cap. xxiv, § io).
      2. Pei periodi anteriori non ci siamo occupati delle condizioni intellettuali, ossia dello stato della pubblica coltura, sempre s' intende, sotto il riguardo municipale, per difetto delle opportune notizie. Su questo periodo invece spargono qualche lume intorno a tal fatto i provvedimenti del magistrato nel secolo xvi sulla
      (i) PALMA, op. eh., voi. Ili, p. 150, ove si cita il voi. XXI dell'ora disperso arch. Com. di Campii.


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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