Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      Cap. XXVI - Sue condizioni nel periodo del patriziato (1507-1770).
      mercé il porto di S. Flaviano, ora Giulianova. Il che, soggiungeremo noi qui di passaggio, mostra che i Teramani non si servivano più in questo secolo xvn, come nel medio évo (cap. xn, § li), del porto atriano di Cerrano, perché andato in ruina fin dall'antecedente secolo xvi. E per fornire qui al lettore le ultime notizie della nostra vecchia arte della lana, diremo che essa durava ancora nel principio del secolo XVIH, per quanto G. B. Delfico la chiami (i) « manifattura che è qui esistita sino ne' bassi tempi » e P. Palma (2) tragga da una citazione di un' opera anonima del principio dello scorso secolo (3) che era già finita in questo tempo. Eppure essa, ammettiamo anche in iscarsa misura, durava dopo la detta epoca. Difatti un documento testé pubblicato (4) e contenente una lista di panni, sui quali fu imposto nel 1709 un dazio d'estrazione dal regno e' indica che « il panno largo fino di Teramo » pagava grana 1 6 a canna. È questa nondimeno, per quel che sappiamo, l'ultima menzione della celebre industria teramana ed è uopo credere ch'essa trovavasi allora agli sgoccioli; e certo poco altro tempo potè vivere. Il citato P. Palma (j) della cessazione attribuì la causa « alle cattive leggi che perseguitavano l'estrazione « (dei panni) e favorivano l' immissione particolarmente nel viceregnale governo ». Ed oggi della patria industria non restano che qualche tintoria e, quasi muti testimoni, quelle mensole di ferro con anelli pendenti, in cui s' introducevano le aste di legno per asciugare e stirare i panni e che ognuno può scorgere ai lati delle finestre delle ancora superstiti case medioevali in Teramo. Ma, tornando alle condizioni delle arti, delle industrie e del commercio nella nostra città alla fine del secolo xvi, noi possiamo qui fornire al lettore preziose informazioni, attingendole in quella seconda parte inedita dei Dialoghi curiosi, che più d' una volta abbiamo usufruito (6), e riportandole qui con le stesse parole dell'An-tinori sperimentato già da noi fedelissimo, le quali per caso formano la continuazione del tratto da noi riferito al § i. Il Muzii
      (1) G. B. DELFICO, Dell'Interamnia Pretura, Napoli, 1812, p. 86.
      (2) P. PALMA, Comp. detta Star, di Teramo, Teramo, 1850, p. 276.
      (j) 11 regno in prospettiva, Napoli, 1703 ; ove di Teramo si narra : « che già provvedeva in copia di panno lana le fiere ». Quel « provvedeva » può benissimo riferirsi solo alla « copia » e non assolutamente ai pannilani.
      (4) Nell'^rc/j. Star, nap., an. 1885, fase. IV, p. 143.
      (j) P. PALMA, op. cit., p. 143.
      (6) MUZII, Dialoghi curiosi ecc., parte II ; ap. ANTINORI, Mtm. mts. cit, ad an. 1602.


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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