Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      424 Parte IV - II comune teramano nell1 évo moderno.
      di pena, con gli uomini vestiti tutti di rosso. Finalmente il rione di S. Spirito portava un carro semplice e senz' armati, accompagnato da uomini acconciati alla latila, o alla tedesca, come si esprime l'Antinori, ossia a varii colori; e quello alludeva alla pace, conchiusa tra le parti in Teramo nel secolo xvi e che fu, siccome narrammo (§ 8 a), la cagione della festa. Si chiudeva questa col giucco delle bandiere, rimasto vivo anche in qualche borgata, siccome noi stessi abbiamo visto a Forcella e a Mosciano, e che faceva ciascuno alfiere de' quattro rioni. Peccato che né l'Antinori né il Palma ci dicano i colori né la foggia di queste bandiere; che ci darebbero lume per supporre quelli de' gonfaloni de* quartieri e della città. In ogni modo abbiamo nel nostro archivio comunale serbata una descrizione (appartenente a questo periodo), la quale probabilmente serviva di guida agli ordinatori della descritta pompa e che, sebbene incompiuta, deve giovare allo storico, e perfezionata con le regole dell' araldica può regolare il pennello dei pittori blasonici del comune:
      Gonfalone del rione dì S. Giorgio. Drago alato in campo rosso e bianco. Mancano la postura ed il colore del drago, ma questo può farsi rosso sul bianco, per essere tale il primo campo e perché sul metallo va lo smalto, e perché infine, se vuoisi evocare una reminiscenza classica, i Romani lo avevano rosso sulle loro insegne.
      Gonfalone del rione di S. Maria. Elefante caricato di una torre in campo nero e rosso. L'elefante qui dovrebb' essere d'argento sulla parte rossa, sia perché quel metallo allude ali' avorio della sacra torre scritturale, turris eburnea, simbolo della S. Vergine, e sia perché il metallo deve apparire sullo smalto rosso.
      Gonfalone del rione di S. Leonardo. Galera in campo rosso. L'araldica qui ci consiglia che la galera sia fornita, cioè armata di remi, e che si dipinga d'oro perché tale metallo è il più adatto sul campo rosso.
      Gonfalone del rione di S. Spirito. Torre rettangolare in campo giallo (ossia d' oro), bianco e verde. La forma della medesima è quella comune araldica e, stando nella parte media e argentea del gonfalone, il suo smalto dovrebb'essere verde, perché tale è l'ultimo colore dello stendardo: non potrebbe essere d'oro perché d'oro è la prima zona dell'insegna e quindi si avrebbe l'errore araldico del metallo sul metallo. La torre può pure definirsi araldicamente : torre merlata di tre pezzi guelfi di verde, aperta e finestrata del campo.


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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