Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      43° Parte IV - II comune teramano nell'evo moderno.
      le case signorili di questo tempo, descritte come qui sopra dal Muzii, esistono ancora in gran parte e si riconoscono alla semplice ma severa struttura dei portoni e delle finestre, i cui stipiti ed architravi son sempre di buon travertino di Civitella del Tronto: appaiono però esse un po' meschine specialmente dall'essere costrutte a due soli piani. Citiamone alcune ancora intatte e prima che il piccone demolitore le livelli al gusto moderno più tenero del molle stucco che della solida pietra: Masse!, in piazza grande; Mezzucelli, in via dell' Annunziata ; Urbani e Giordani nel corso di porta Madonna (ma solo ne' prospetti al viottolo che divide queste abitazioni) ; Michitelli nella via Cichetti ; Montani in quella Delfico; Pistilli (citata dal Muzii come posta avanti la chiesa del-l'Annunziata) e parecchie altre case ancora. Per le epoche poi posteriori del secolo xvn cioè e del xvm non mancano esemplari barocchi di private abitazioni ed ecclesiastiche: tali sono il seminario vescovile, il lato postico del palazzo Delfico; le case Massei e già Bibbi nella strada di S. Giovanni; Berarducci, ora Mancini, in quella di S. Giorgio; Bernardi-Petrini nel corso di porta Madonna: in questi edifizii son da notarsi i portoni con cartocci e bugne esagerate, giusta lo stile del tempo, non che que' balconi rigonfii e contorti, che pure appaiono singolare lavoro in ferro battuto dei nostri artefici d'allora!
      J) Ma diciamo delle fabbriche pubbliche. Abbiamo visto ora b) lo stato delle chiese cittadine alla fine del secolo xvi : parecchie di esse, siccome particolarmente il Duomo e S. Matteo, subirono nella prima metà del passato secolo gl'infausti restauri dominanti purtroppo allora in tutta Italia, e fatale in ispecie fu quello patito dalla cattedrale per lodevole zelo, privo però di giusto criterio artistico, di un vescovo, soggetto del resto, come ogni altro, al gusto del tempo suo !
      e) Ed ora dei palazzi del comune. Di questi e del loro stato fino a tutto il secolo xv abbiamo già detto al proprio luogo (cap. xvm, ^ 6 /e). Se non che nel presente periodo, sì scarso sotto il rispetto edilizio, è da notarsi una nuova costruzione e proprio del palazzo municipale: ma ciò si spiega agevolmente, giacché seguì nel breve ma felice momento del governo della vedova regina Giovanna. Dunque « nel 1514, ci narra il Muzii (i), fu dato principio al palazzo nuovo, ove hora (alla fine del secolo xvi) risiedono i Signori del Magistrato; essendo in tre anni fatta la loggia
      (i) Muzit, op. cit., dial. 3°.


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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