Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      44° Parte IV - II comune teramano nell' évo moderno.
      conti con gli emendatori e con gli esattori, e finalmente a dirigere in persona, insieme col cancelliere, le spese straordinarie dell'università. Anch'egli era tenuto a giurare di bene esercitare il suo ufficio (e. 130).
      /) Anche il maestro di scuola è da annoverarsi fra gli ufficiali del comune. Il nostro valente scriba de Angelis volle imporgli un classico nome, quello di magister ludi letterarii, che tolse ad Asconio, scrittore del secolo di Augusto. Egli era nominato per un anno in pieno parlamento, avea l'annuo salario di cinquanta ducati e la gratuita abitazione; non doveva però esiger nulla dai discepoli, eccetto che questi non fossero forestieri. Cosi le lettere del magistrato de' 15 di luglio del 1552 riferite dal registro (e. 25).
      Gli obblighi poi del maestro di scuola meglio trarremo dall'altro registro di atti comunali degli anni 1560-1563 (i), ove son riportati i capitoli convenuti ai 7 di agosto del 1561 fra il magistrato ed il maestro. Per essi costui, oltre l'aver grati* la casa e il dover trattare i discepoli come or ora si è visto, era tenuto a leggere quegli autori che gli scolari preferivano, e ad ammaestrar costoro (quod rei caput erif) ne' buoni costumi, nel culto divino e nelle lettere. Non potea egli inoltre partirsi dalla città senza licenza del magistrato, ed, in caso di assenza, di malattia o di morte, godea lo stipendio solo pel tempo impiegato nell'esercizio dell'ufficio suo: terminato poi questo, dovea egli dare al cancelliere del comune cinque carlini quale mercede de* costui lavori.
      g) Altro ufficiale era ritenuto il medico. Egli era eletto dal parlamento per un anno, ma spesso era confermato, e talora in-sino a quattro volte di seguito (e. 24).
      Gli obblighi suoi appaiono determinati nel secondo registro degli anni 1560-1563 (2), ove sono riferiti nella loro integrità i capitoli convenuti ai 7 di agosto del 1561 tra il magistrato ed il
      (1) Carte PALMA cit., voi. XII, e. 51; ove i capitoli riguardanti la parte educativa e istruttiva affidata al maestro suonano cosi : « Authores (sic) quos « discipuli volent enarrabis modo tamen in numero (ut decet) servato ut congruum laborem ferre possis. Item (quod rei caput erit) discipulos tuos omnes « aeque bonis moribus et praecipue Dei cultu atque literis institues ».
      (2) Carte PALMA, voi. XII, a p. 50 si legge il secondo capitolo che in questa foggia compendia le principali incombenze del medico: « Tenearis « omnes et singulos tum cives tum agrcstes et incolas in urbe nostra eiusque « pagis locisque in salarium tibi decretum conferentibus degentes quovis morbo « laborantes tam in physica quam in chyrurgia bene fide summa ac diligentia « curare ac mederi eosque cum opus fuerit pervisere et convenire nulla alia « ab eis perita nec percepii mercede ».


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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