Il Comune Teramano di Francesco Savini
Parte IV - n comune teramano nell'evo moderno.
l' ufficio. L'assessore prestava pure lo stesso giuramento al giudice civile, ai signori del reggimento ed al sindaco dell'università, facendo però salvi gli statuti e i privilegii di Teramo (e. 71). Egli da ultimo era soggetto, al pari del capitano, e terminato 1* ufficio, al sindacato per pane del razionale del comune (e. 8 1).
e) II cavaliere o milite fu prima, come scrive il Rezasco (i), l' ufficiale seguace ed aiuto nelle loro azioni al podestà, al capitano del popolo, ecc., e riuscì poi l'attuario del tribunale ed anche il bargello. Era detto altresì cavaliere compagno (socius milei). Cavaliere era pur chiamato presso di noi e latinamente socius miles; nell'altro registro degli anni 1760-1563 (2) ha il titolo di apparitor seu socius miles curiae magnifici Praetoris, cioè del capitano. Egli doveva dare garanzia di sé (e. 21) e, terminato l'ufficio, era soggetto al sindacato per parte del comune (cc. 1 8 e 22). Il cavaliere non sempre era uno solo, ma talvolta ve n'aveva parecchi (e. 1 8).
d) La famiglia poi era propriamente quella brigata di birri, che eseguiva i comandi del podestà e dei capitani e che ora si direbbe squadra. Presso di noi dicevasi Giura o Jura (e. 143) ed era destinata ad insequtndos improbos, come leggesi nel secondo registro (3). Nel resto d' Italia però la parola Giuria o furia, nel senso più prossimo al nostro, valeva la milizia di qualche lega (4). Ci sembra però che tra i varii significati di questa voce, cui da luogo il citato copioso dizionario del Rezasco, starebbe bene anche il presente, com' è inteso dal teramano registro.
e) Un altro ufficiale regio ci è apparso in Teramo (cap. XXH, § 5) durante la peste del 1527: il mastrogiurato. Le sue funzioni non appaiono ivi ben chiare, ma esse erano certo giuridiche, come suona la stessa parola, né si doveano molto discostare da quelle dei mastri giurati dei tempi angioini, le quali noi abbiamo esaminato più indietro a proposito di un documento nostro del 1373 (cap. xv, § 13).
12. Pel pieno svolgimento delle notizie sull'organismo del nostro comune, in questo periodo del patriziato, dobbiamo qui almeno accennare alle giurisdizioni varie che la città allora esercitava e di cui in gran parte ci siamo intrattenuti ne' capitoli ante-
(1) REZASCO, Di^ion. star, ammin, alla voce « Cavaliere », § 43.
(2) Cane PALMA, op. cit., voi. XII. e. 27.
(3) Carte PALMA, op. cit., voi. XII, e. 33.
(4) Cfr. REZASCO, Di^ion. cit., alla voce e Giura », § III.
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (472/635)
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