Il Comune Teramano di Francesco Savini
474 Parte IV - II comune teramano nell1 évo moderno.
questi cenni di storia cittadina, a dir cosi, della pubblica coltura, ci pare qui il luogo di intrattenerci sugli instituti comunali, provinciali e governativi d'istruzione che esistono oggi in ogni comune e massime in un capoluogo di provincia e che appartengono alla moderna statistica piuttostochè alla storia di un comune com' è la presente.
4. Ed ora passiamo alle condizioni finanziarie del comune. Esse, nella prima parte di questo periodo, cioè fino al 1860, erano assai meschine. Difatti quello che ora chiamasi bilancio per l'anno 1833, come traiamo da un opuscolo del senatore Vincenzo Irelli (i), non sorpassava le 20,000 lire annue; e nell'ultimo anno del governo borbonico, quanto è dire nel 1859, come mostra la citata gazzetta cittadina (2), era di ducati 779 i.yépari a lire 33,111.75. Dopo il 1860, come ognuno sa, fanno tutt'i bilanci comunali d'Italia corse vertiginose, ed il nostro, sempre giusta il nominato giornale, sale subito nel 1861 a lire 48,237.50, nel 1867 a lire 153,408.45 e nel 1875 a ^re 211,864.26. Pel 1885 abbiamo un documento autentico del comune (3) che ci mostra il bilancio di quell' anno pareggiarsi (sulla carta) nell'entrata e nell'uscita per l'annua somma di lire 390,537.88. Se poi questo rapido aumento della comunale ricchezza risponda a quella reale si del comune e sì dei privati non è quistione da sciogliersi in queste pagine.
5. Dalle condizioni finanziarie del comune è naturale il passaggio a quelle economiche dei cittadini, cioè allo stato delle arti e delle industrie. Se le pubbliche finanze furono sino al 1860 sì meschine, come le abbiamo testé descritte, più povere ancora appaiono e sempre le arti e le industrie locali. E per cominciare da quella già famosa della lana, che vedemmo (cap. xxvi, § 7) lentamente spegnersi nel secolo xvui, diremo che il Palma (4) e' informa come nel 1833 i signori Cerroni e Gemili, che già mantenevano tintorie, quasi ultima traccia della storica arte teramana, « stabilirono nelle rispettive fabbriche dell' uno fuori Porta Vezzola, « dell' altro fuori Porta S>. Giorgio, una. filiera alla francese di 46 fusi ». Oggi, salvo qualche tintoria (5), non esiste più altra traccia della
(1) IRELLI, Miglioramenti edilità ecc,, durante il secolo xix. (Teranio, 1890); a p. 8.
(2) Corriere, abru^ese cit., dei 12 aprile del 1876.
(}) Bilancio, ossia conio preventivo dell'entrata e dell'uscita del comune di Te-ramo per l'esercizio i88f, Teramo, Scalpelli, 1885. (4) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 308. (j) Sappiamo che queste ora sono nel numero di cinque e appartengono
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (496/635)
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Vincenzo Irelli Italia Palma Cerroni Gemili Porta Vezzola Porta S S. Giorgio Miglioramenti Teranio Corriere Bilancio Te-ramo Teramo Scalpelli Giorgio
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