Il Comune Teramano di Francesco Savini
Cap. XXIX - Sue condizioni nel periodo delle riforme comunali (1770-1889). 477
opuscolo dell' Irelli ( i ) e' informa essere stata composta de' seguenti: Gio. Michele Thaulero, Giovanni Marcozzi, Bartolomeo Cichetti, Pasquale Mancini, Giuseppe Montoni (di Campii), Giovanni Ciotti e lo stesso Irelli, eh' era il più giovane. L'opera loro riferiremo con le stesse parole di costui. « Molti letti e biancherie « furono dispensati alle famiglie povere; furono rivestiti e disciplinati « al lavoro oltre 40 ragazzi usi al mal fare, abbandonati a loro stessi, « e molti anche privi di genitori. Ma tutto ciò non bastava alle necessitose urgenze igieniche. Acquedotti, fogne, ripulitura di case, « lavori pubblici per dar pane ai braccianti, livellazione di strade « interne, severità di sorveglianza anche nello interno delle famiglie, « le quali di sozzura avevan fatto abitudine. Scomparvero infatti « tante brutture che sarebbe rincrescevole descrivere. L'allevamento « degli animali suini fu sottoposto a restrizioni ed osservanze tanto « difficoltose da indurre i più a disfarsene. Dopo poco tempo scomparve in tutto e fu proibito perché non si potesse rinnovare (2). « Per tante svariate misure igieniche la città in genere prese aspetto « più civile. La spazzatura obbligatoria delle pubbliche vie nettate « da sudici ingombri, non più soggette al gitto delle acque immonde delle laterali abitazioni, fu curata con straordinario rigore. « II civico ospedale di S. Antonio fu provvisto di due nuovi cameroni, si sorvegliò con solerzia la buona tenuta del baliatico « annessovi e la cura dei malati che, sebben pochi, vi erano ricoverati ».
Anche nelle rinnovate minacce del cholèra, nel 1835, dal governo furono adottati provvedimenti militari mercé cordoni di truppe stesi ai confini del regno e igienici neh' interno, come pure ci narra il Palma (3). Ma la nostra città e anzi l'intera provincia andarono allora immuni dal terribile morbo. Più tardi ad ovviare a simili pericoli della sanità pubblica il regio governo comandò la costruzione de' cimiteri fuori dell' abitato, ed il nostro comune eresse quello che è tuttora in uso fuori porta Reale e che fu compito nel 1839.
E tornando al cholèra, noteremo che esso riapparve fra noi nel 1855 e poi nel 1867 e nei due anni successivi sì da sembrare ormai un'epidemia indigena. La città ne fu colpita solo nel 1855
(1) IRELLI, Miglior, edil. cit., p. 8.
(2) Per verità codesto allevamento rinacque più tardi, e solo dopo il fu per sempre abolito.
(3) PALMA, op. cit., voi. V, p. 236.
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (499/635)
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Irelli Gio Thaulero Giovanni Marcozzi Bartolomeo Cichetti Pasquale Mancini Giuseppe Montoni Campii Giovanni Ciotti Irelli S. Antonio Palma Reale Miglior Michele Antonio
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