Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      Parte IV - II comune teramano nell' évo moderno.
      spazio di 70 anni, dal 1813 al 1882, invece quella della sola città è rimasta poco men che stabile. Difatti il censimento del 1813 da all'attuale territorio del comune (compresovi quindi Miano), 11,706 abitanti; invece alla città se ne attribuivano allora, come sappiamo da altre fonti, circa 8000 (i): nel censimento poi del 1882 il comune ne ha, come si è visto, 20,309 e la città 9586. Dunque, mentre nel territorio (esclusa la città) il numero degli abitanti da 4000, quanti erano nel 1813, è salito a 10,723 nel 1882, ossia si è moltipllcato più che due volte e mezzo, invece entro le mura della città la quantità degli abitanti in 70 anni è ascesa da 8000 a 9586, ossia è cresciuta appena del quinto. Da ciò si scorge quanto il contado in fatto di popolazione si sia avvantaggiato sulla città. La ragione poi di ciò è senza dubbio la seguente. Le famiglie dei contadini si sono moltipllcate nella proporzione appunto con cui l'agricoltura è divenuta più intensiva; al contrario poi la popolazione della città è rimasta poco men che stabile, perché nessuna nuova industria è quivi sorta a cagionarne 1' aumento.
      9. Ma è tempo di chiudere il capitolo col dar conto, giusta il solito, dello stato edilizio e viale in questo ultimo periodo; nel che terremo l' ordine seguente : edifizii ecclesiastici, , governativi, comunali, privati, pone e mura, ponti, strade e portici. Da ultimo daremo in gruppo le notizie degli anni 1860-89.
      In quanto agli edifici ecclesiastici, diremo che la prima opera edilizia di questo periodo ci appare la grande cappella di S. Be-rardo nel duomo, eretta dal vescovo de' Rossi nella prima metà del secolo xviu, ma terminata ed inaugurata nel maggio del 1776(2) con quella sovrabbondanza di barocchi ornamenti che ivi si scorge. Il munifico vescovo Pirelli fece nel 1788 costruire la cappella del SS. Sacramento nel duomo, allargare e ornare nel 1794 il seminario, eretto nel 1674 dal suo predecessore Arrnenii, e ridurre a miglior forma le case e le botteghe vescovili addossate al fianco settentrionale della cattedrale fin dal secolo xm per opera del vescovo Acquaviva. Rifece egli pure il prospetto del conservatorio di S. Carlo, ai tempi nostri tramutato in palazzo di giustizia, e cambiò l' ingresso del palazzo vescovile in modo che la scala desse, giusta i novelli usi, nell'anticamera prima che nel salone, al quale, attri-
      (1) Di notizie ufficiali sulla città abbiamo solo quelle surriferite del 1858, che le attribuiscono 8581 abitanti. Del resto anche questa cifra, confrontata con quella di 9586 del 1882, conferma la nostra tesi sulla sproporzione tra l'aumento demografico del contado e quello della città.
      (2) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 230.


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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