Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      Cap. XXIX - Sue condizioni nel periodo delle riforme comunali (1770-1889). 4° '
      buendo il nome di gallerìa, fece togliere i ritratti di tutt' i vescovi « da una certa epoca in qua », come narra e insieme deplora giustamente il Palma (i). Accenneremo qui che il duomo subì altre modificazioni nel 1826 per volere del vescovo Pezzella, le quali furono non meno infelici di quelle infittegli dal de Rossi nell'antecedente secolo e da noi narrate al luogo opportuno (cap. xxvi, § ne). Quel prelato, dopo averne fatto imbiancare l'interno, « fé' e qui lasciamo la parola al Palma (2) - spingere in oltre l'altare « maggiore di alcuni palmi verso ponente, dentro l'ambito del coro; « e demolire un capo altare di mattoni a libretto, adorno di pitture « e d'indorature, cui era come addossato e che veniva sormontato « da una statua colossale di stucco della Vergine assunta in ciclo. «Né un'insensibile obliquità eh'erasi data all'altare ed alla sua « spalliera, né la posizione di quella statua, la quale copriva il « fenestrone del coro a chi entrava in Chiesa, mancava di scopo; « l'una e l'altra giovando a nascondere la torsione de' muri della « navata superiore, difetto assai spiacevole della nostra cattedrale. « Ora poi che fin dalla porta principale quel fenestrone presentasi « in tutta la sua luce fuori linea col maggiore altare, il mal augurato « divergimento salta anche agli occhi meno esperti ».
      E passando agli edifici governativi diremo che il primo di questo fu il nuovo carcere provinciale murato nel 1803 nell'antico convento degH agostiniani con disegno dell' architetto Eugenio Mi-chitelli, dopoché era stata venduta l'antica prigione, posta vicino S. Francesco, ai signori Savini e Castelli (3). Nel 1827 fu posto mano, presso porta S. Giorgio, al palazzo dell' intendente della provincia che, con la direzione dell'ingegnere Carlo Forti, è riuscito uno dei migliori edifizii della città, pur troppo sì scarsa in fatto di questi. Fu terminato, giusta l'Irelli (4), nel 1836.
      In quanto agli edifici comunali noteremo in prima che pure in questo periodo fu finito di restaurare, o meglio, di deturpare il palazzo comunale; ma noi, avendo già parlato del medesimo, per non spezzare il poco importante racconto, tutto d'un fiato nel periodo precedente (cap. xxvi, § 11 e), passiamo qui oltre. Pur fabbrica comunale fu la fontana di porta S. Giorgio, eretta nel 1830 (5), ma che poi inaridissi e fu demolita a' nostri giorni. Nel 1831 fu,
      (1) PALMA, op. cit., voi. Ili, pp. 238 e 239.
      (2) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 299.
      (3) PALMA, op. e loc. cit.
      (4) IRELLI, opusc. cit., p. 6.
      (5) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 303.
      SAVINI, // comune teramano. 31


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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