Il Comune Teramano di Francesco Savini
4°4 Parte IV - II comune teramano nell' évo moderno.
ne rimane qualche altro sconcio saggio in poche vie della città. Gli ultimi portici gettati a terra dal piccone moderno sono stati nel 1888 quelli delle case Pompetti presso la piazza, grande; e questi soli hanno avuto la ventura di essere sostituiti da belli e grandiosi portici e per di più eretti in modo da allargare il corso in quel luogo frequentatissimo.
Crediamo poi utile qui per ultimo dare un'idea, se non minuta e ordinata, generale, degli ultimi miglioramenti edilizii e viali non che di quelli igienici e commerciali seguiti nello scorcio di questo periodo, dal 1860 cioè al 1889, valendoci a tal fine delle precise parole del più volte citato opuscolo dell'Irelli (i) « Nei cinque « sindacati, ivi si legge, dal iSfJo al 1890, cioè in un trentennio « i sindaci prò tempore curarono le qui sottoscritte opere quali « compiute, quali iniziate, e dallo insieme dovrà rendersi giustizia « ai metodi amministrativi tenuti da ciascuno. Se il Municipio ha « contratto debiti non sono mai superiori al patrimonio, che ora « ha e che prima non aveva, e molto meno ai capitali fruttiferi « che ne sono risultati oltre al decoro di un Capoluogo di Provincia che doveva pareggiare in ogni perfezionamento edilizio, « igienico, commerciale, non più le sole città delle Provincie Meridionali, ma quelle che più progredite nella Media e nell' Alta « Italia venivano ad entrare nei nostri rapporti e nel nostro traffico.
« Lo spianato fuori Porta Madonna, sgombrato dai secolari « olivi, livellato, impiantatene le vie di intersecamento con alberi « ornamentali ed in prosieguo la demolizione delle due chiesuole « ed eremitaggi che ne ingombravano la superficie, formarono un « ingresso vistoso in Città da quella parte.
« La livellazione e ripulitura della piazza grande con l'interramento di tutte le molte fosse da grano, la livellazione delP altro piazzale alla cittadella, l'abbassamento di suolo alla « piazza del mercato con il disterro del portico del palazzo vescovile e rispettive botteghe, la cloaca che ne conduce le acque « piovane al Tordino per S. Giuseppe, l'allargamento della strada « cosi detta dell* anfiteatro, 1' allargamento e lo abbassamento del-fc l'altra via cosi detta di Ciotti, coi rispettivi nuovi basolati, il a complemento del palazzo Municipale, in prosieguo la costruzione « del palazzo per la Banca Nazionale, la demolizione di luride « casipole, che ingombravano buona parte e più ancora la comunicazione delle due piazze, la livellazione delle due strade al
(i) IRELLI, opusc. citn pp. 12-16.
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (506/635)
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